Agriturismo veneto di montagna sempre più solo; COVID dimezza turismo

 
 

Sci alpino e nordico ma anche tante altre attività come ciaspolate, discese in slittino ed escursioni con slitte trainate da cavalli: sono queste alcune offerte organizzate dagli imprenditori agricoli che gestiscono agriturismi, rifugi e malghe sulle montagne venete.

E’ quanto afferma Coldiretti che sottolinea come gli agricoltori abbiano saputo valorizzare quanto la natura mette a disposizione aggiungendo abilità e competenze professionali.
Nel bellunese ad esempio – spiega Coldiretti – gli operatori agricoli promuovono dalle passeggiate sulla neve come quelle scelte dagli ospiti della Piccola Baita di Falcade, avventurose per grandi e piccini le discese con slittino a Malga Federa in quel di Cortina d’Ampezzo, suggestive le gite con le slitte trainate dai cavalli a Padola quanto rigeneranti le salite con le pelli di foca (scialpinismo) a Malga Coltrondo in Comelico.

Possibilità sportive e ricreative adatte a tutte le età – aggiunge Coldiretti Belluno – e per ogni capacità favorite dalla presenza della neve annunciata dal meteo proprio nei prossimi giorni.
Di qualità e a KM 0 gli spuntini e ristori preparati per i turisti con prodotti locali.
Cibo genuino e accoglienza tipica dei cuochi contadini che animano le realtà agrituristiche che a causa dell’emergenza sanitaria e dell’ondata dei contagi durante le festività hanno dimezzato il fatturato del 50%.

In Veneto – spiega Coldiretti – sono quasi 1500 le aziende agrituristiche per la maggior parte situate in pianura, un terzo in collina e 250 in montagna.
La disponibilità è di 44.800 posti a tavola 13.000 posti letto.

Inoltre 673 malghe custodiscono l’architettura rurale dando forma al paesaggio come espressione dell’identità dei luoghi in una relazione di integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola.

Dall’Altopiano di Asiago fino alle Dolomiti, passando per la comunità montana della Lessinia, la Pedemontana e le Prealpi Trevigiane il presidio degli agricoltori permette di promuovere nuovi flussi turistici come coesione tra città e campagna in una logica di nuove geografie territoriali.

 
 

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