Aeroporto Catullo: Hide Park Speaker corner. Buone notizie sì, ma serve andare oltre ….

 
 

Uno sgabello e un megafono, e tutti parlano pensando di sapere.

Il Sindaco Sboarina, senza indugi, annuncia che verrà rinegoziata la “Governance” con SAVE, e fa capire che ci saranno importanti cambiamenti all’orizzonte. Come noto i patti parasociali con SAVE sono in scadenza nel 2019, e ci annunciano che andranno ridiscussi.

Molto bene, per non dire finalmente, serve la svolta e soprattutto serve riscrivere il piano industriale che dovrà essere molto ambizioso ed in grado di far crescere il territorio (Verona e Brescia) nel medio-lungo periodo.

Avremmo preferito che il Sindaco non si sbilanciasse sugli investimenti e sulle previsioni che a questo punto sono tutte da riscrivere.

Dire che saranno spesi 65 milioni di euro entro il 2019 e 150 milioni entro il 2030 è fantasioso e irrealistico.

Per prima cosa non saranno spesi 65 milioni entro il 2019 e questo lo sa anche lui perché i dati sono sul tavolo, mancano i cantieri, l’importo è sempre quello dal 2015, e soprattutto se saranno ridiscussi non solo la “Governance”, ma anche la redazione di un nuovo piano industriale, noi tutti speriamo che siano almeno 300 i milioni da spendere entro il 2030!

Tra l’altro il Sindaco sa, perché l’ha incontrato, che il Fondo Australiano di quattrini da qui al 2030 ne investirebbe il doppio, e la maggior parte nei primi 5/6 anni.

Quindi tenere la governance in mano, mettere in gara la realizzazione di un piano industriale serio, prendendo spunto dalla proposta del Fondo, obbligherebbe SAVE a prendere una posizione differente da quanto avuto fino ad oggi, e con lei anche chi l’ha “coperta”.

Comunque sia, la strada indicata dal Sindaco è quella giusta e metterà alla prova le vere intenzioni di SAVE, che di quattrini non ne ha da spendere fuori da Venezia. È così reale la mancanza di sostanze a Venezia, che la rinuncia all’aeroporto di Trieste è stata mascherata nelle pieghe della politica “superiore”. Trieste è stato acquistato per 40 milioni per il 55% (ricordiamo che SAVE ha pagato 25 per il 40% della Catullo S.p.A. con 2 concessioni quarantennali) e da investire ne serviranno almeno 20, possibile che SAVE non li avesse, visto che per il progetto del “Grande Polo Aeroportuale del Nord-Est” sarebbe stato l’ultimo tassello?

Le notizie che il Sindaco riceve, visti i numeri proposti, le riteniamo suggerite da Riello, essendo il Comune socio in Aerogest.

Meglio cambiare informatore, Riello e Arena ormai sono storia passata, e soprattutto sono stati da sempre spiaggiati su SAVE.

Troppo comodo ora mandare avanti il nuovo e nascondersi dietro il paravento per sfuggire alle responsabilità.

Ciò che è imprescindibile e necessario è che la trattativa con SAVE non possa essere portata avanti dal duo Arena – Riello, ma debba immediatamente essere affidata a persone che non hanno avuto ruoli “politici” in Catullo e Aerogest.

Voler insistere con chi ha fatto solo danni e che ha portato avanti un’operazione – come definita da ANAC, Antitrust e Corte dei Conti – non conforme alle leggi e direttive vigenti, non può rappresentare il territorio nella trattativa con SAVE sul futuro della Catullo SpA.

Veniamo al consigliere provinciale Trentino Degasperi.

Il Consigliere provinciale Trentino degli M5S ha depositato una mozione, la n.14, con la quale chiede alla Provincia di prendere una posizione rispetto al collegamento da Dossobuono a Trento. (Mozione 14)

Leggendo la mozione, l’articolo su Il Dolomiti (https://www.ildolomiti.it/societa/2019/il-catullo-di-verona-vola-e-i-5-stelle-chiedono-un-collegamento-diretto-con-trento), e sulla sua pagina personale (https://www.facebook.com/1382196788699116/posts/2197860897132697/), sembrerebbe che l’idea sia nata in seno ai Cinquestelle. In realtà il “Catullo Express” è un progetto presentato ancora nel 2013 a tutti i soci (Collegamento Ferroviario Dossobuono) così come il progetto di sfruttamento concordato con gli albergatori del territorio, del portale E-dreams, per portare al Catullo, e da qui ovunque nella provincia, e nel territorio limitrofo, i turisti russi. (Progetto_di_Comunicazione_Odigeo)

Un po’ di onestà intellettuale da parte del pentastellato, o di verifica di quanto scritto sui giornali, avrebbe giovato allo stesso e reso giustizia a chi aveva studiato, realizzato e proposto tutti e due i progetti, poi cestinati da SAVE al proprio arrivo, nel silenzio inerte degli spiaggiati.

Siamo molto fiduciosi che le prossime settimane ci daranno altre buone notizie, e magari si potrà veramente sperare in un nuovo inizio per la Catullo.

Togliete lo sgabello a chi non è in grado.

 
 

1 COMMENTO

  1. Almeno si è presa coscienza che la componente locale della Società, l’Aerogest, deve restare maggioritaria, con buona pace di Save che ne voleva la liquidazione a suo esclusivo vantaggio. Sarebbe stata la fine dei sogni di gloria di Verona aeronautica. Certamente, bisogna rifare i patti parasociali che avevano stupidamente consegnato la direzione ai venexiani ( .. cioè..alla concorrenza, cose assurde e illogiche anche al più sprovveduto dei commercianti: eppur Arena è presidente di Confcommercio, se non sbaglio!); la direzione e le scelte devono farle i soci locali, veronesi e trentini, non chi ha interessi contrari a Verona. Si dovranno intercettare flussi turistici e commerciali dai grandi mercati mondiali che Venezia sta cercando di accaparrarsi. Verona, Trento e Brescia, hanno tutta la forza necessaria per decidere. Aspettiamo( ma il tempo corre inesorabile) gli eventi, anche in termini quantitativi con investimenti seri e non ridicoli come quelli ad oggi noti e del tutto inadeguati per un serio e credibile sviluppo: sono piuttosto una presa per i fondelli per Verona, avallata dagli Aerogestiti che hanno dormito compiaciuti fino ad oggi e che, onestamente, dovrebbero togliere il disturbo per credibilità perduta.

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