Bullismo: manca cultura della legalità. Croce: “Ecco la mia ricetta”

 
 

“Che a Verona manchi la cultura della legalità non è una novità. Lo testimoniano i casi più eclatanti che negli ultimi cinque anni hanno decapitato i dirigenti della squadra amministrativa di Agec, 5 dei quali addirittura reintegrati sul posto di lavoro e con progressioni di carriera, o addirittura lo scandalo corruttivo dell’ex Vice-Sindaco. Verona è talmente inquinata dal pericolo della corruzione (13 interdittive antimafia in un anno e mezzo: record in Italia!) che in tempi non sospetti abbiamo deciso che il primo atto che adotteremo sarà quello di istituire la commissione comunale antimafia e anticorruzione“. 

Michele Croce, candidato Sindaco di Verona Pulita, ritorna sull’argomento illegalità chiarendo che l’esempio dei genitori, degli insegnanti ed anche degli amministratori pubblici è alla base della crescita dei nostri ragazzi. 

Stigmatizzo con forza chi per queste elezioni ha avuto il coraggio di candidare nelle proprie liste politici già condannati. Per fare solo un paio di esempi recentissimi gli amministratori condannati nel processo Agec-bis o quelli che hanno patteggiato le pene per le firme false: spudoratamente candidati oggi nelle liste a sostegno della sig.ra Bisinella. Oggi in comune va di moda essere senza vergogna, senza pensare che in questo modo non potranno che essere un pessimo modello per i nostri ragazzi. Noi di Verona Pulita, invece, in accordo con i genitori delle scuole primarie e secondarie, abbiamo da tempo progettato azioni concrete nelle scuole contro il bullismo e le dipendenze e lo faremo tramite la diretta testimonianza dei ragazzi coetanei usciti da quei tunnel. Valorizzeremo le risorse dei giovani che parlano ad altri giovani sulla scia di una legge che già lo prevede – come già avviene in Francia da decenni – istituendo il consiglio comunale dei giovani, con pareri obbligatori nelle materie di interesse. Esempi, esperienze, coinvolgimento: questa la nostra ricetta”.

 
 

1 COMMENTO

  1. Very good.
    Una buona idea, per un buon programma.
    Istituire i cosiddetti “Comitati Sociali” anche per il controllo degli enti e delle attività che hanno rilevanza sociale.
    Ad esempio “Comune: con Bilanci partecipato”, “AGEC: comitato sociale di controllo”, perché questi enti hanno una responsabilità verso la società e lavorano per essa, non per gli interessi di partito o di qualche persona.

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