Volontà ed Entusiasmo per affrontare il futuro del sistema bancario-assicurativo

 
 

LETTERA ALLA REDAZIONE

di Luigi Bellazzi

Abbiamo tutti una fortuna storica ineguagliabile: “non possiamo continuare ad essere quello che siamo, non possiamo tornare ad essere quello che fummo”.

La democrazia ha fallito, il Fascismo si è suicidato non sapendo essere all’altezza del proprio stesso patrimonio ideale. Ergo occorre costruire una nuova via che tenga conto del fuori giri sociale causa principale delle nostre difficoltà: essere socialisti per i diritti (alla scuola, sanità etc) e liberisti per i doveri (se mi paghi e per quel che mi paghi).

Per costruire il nuovo, non bisogna avere palle al piede del vecchio. La palla al piede del vecchio non la si toglie ignorando, evitando l’accusa storica del “male assoluto”.

Al contrario occorre prendere di petto il problema e impegnarsi nel fare riconoscere l’onore militare ai vinti. Iniziando dalla menzogna dell’olocausto. Altrimenti il mondialismo si servirà dell’anatema dell’olocausto per colpire chi dissenta dal pensiero unico.

Chi si opponga alla globalizzazione, al principio del profitto come unico motore del mondo, alla banca universale etc etc… non deve essere ammesso nel convivere civile perchè storicamente programmò lo sterminio di sei milioni di ebrei. L’olocausto come conseguenza della miscela tra nazionalismo e socialismo.

L’Avvocato tedesco Host Mahler (fondatore della RAF, frazione Armata Rossa) venne condannato ad otto anni di carcere per essersi espresso sulla incredibilità dell’olocausto. Questa è la dittatura del pensiero unico.

In ogni caso si può benissimo fare politica nel senso etimologico della parola, incidendo nel convivere civile senza perdersi in competizioni elettorali. Non è un problema di persone, il problema è il metodo della selezione.

L’autorità deve scendere dall’alto e non salire dal basso. Della serie non abbiamo bisogno di eletti ma di esempi! Persone straordinarie, coraggiose ed onestissime, che entrate nel letamaio di Monte Citorio non diventino come e peggio degli altri.

Non è vero che servono soldi, basta e avanza volontà ed entusiasmo. Le colpe non sono mai degli altri, sono le nostre. Nessuno ci vieta di decorare con una medaglia di merda i tre principali responsabili del disastro causato all’economia veronese, per il dissesto del sistema bancario e assicurativo: Paolo Biasi, Carlo Fratta e Paolo Bedoni.

Una tale decorazione accompagnata con il coinvolgimento dei veronesi varrebbe cento indagini della Procura.

 
 

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