Violenza sulle donne. Centro Destra Veneto: “chi denuncia non è tutelato”

 
 

Il 2017 sta rispettando un trend macabro e preoccupante che si sta verificando oramai da diversi anni. Da gennaio ad oggi si contano in Italia cinquantuno vittime di femminicidio, ultima di queste Elena Seprodi, deceduta il 15 settembre scorso.

Questi dati, che definirli allarmanti in un Paese “civile” è riduttivo, sono stati messi in evidenza anche dai Consiglieri di Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà, Stefano Casali, Fabiano Barbisan e Andrea Bassi in un comunicato stampa affermano: “Moltissime donne perseguitate da stalkers (spesso ex mariti e fidanzati) ripongono la loro speranza nelle denunce che avanzano nei confronti dei loro aguzzini e la richiesta di protezione viene quasi sempre discussa con esiti alterni negli uffici delle Procure. Purtroppo a fronte di numerosi omicidi emerge spesso dalle indagini che le vittime avevano più volte segnalato alle forze dell’ordine situazioni coercitive, come pedinamenti, continue chiamate e messaggi, ma senza esito di risposta. Le vittime di fatto sono state lasciate sole e l’omicidio è la tragica conseguenza di un silenzio assordante e preoccupante”.

Il Capogruppo Stefano Casali a nome anche dei suoi colleghi tocca un nervo scoperto e chiede maggiore attenzione da parte delle Procure sulle segnalazioni fatte da donne vittime di violenza. “Vorremmo vedere da parte dello Stato mantenere alta l’attenzione e l’impegno per garantire alle vittime una protezione adeguata.”

Ci si augura, inoltre, che episodi come quello riportato il 23 settembre su ‘Il Mattino di Padova’ avvenuto nel centro di accoglienza ubicato a San Siro di Bagnoli non si ripetano mai più “Durante il servizio, alcune operatrici, sono state fatte oggetto di episodi di violenza sessuale, con palpeggiamenti, forme di esibizionismo e attenzioni molto pesanti, da parte di almeno cinque migranti. Le vittime, dopo aver informato la cooperativa Edeco gestore del centro, fornendo dettagli sui responsabili di tali atti incivili, si sono rivolte al sindacato. Le indagini sono arrivate al capolinea e, secondo il pubblico ministero, il sostituto procuratore Roberto Piccione, gli aggressori non risulterebbero identificabili.

Inevitabile le conclusioni indignate dei Consiglieri del Centro Destra Veneto “visto quello che sta accadendo negli ultimi periodi, non ci dobbiamo stupire se dovessero succedere ulteriori nuove tragedie. Oramai tutto è concesso e raramente i responsabili pagano per i reati che compiono. Ci auspichiamo che le persone che si sono rese protagoniste di reati così beceri e meschini come quelle già descritte, vengano identificati, processati e poi espulsi se risultassero essere clandestini. Ancora una volta, le misure di sicurezza pubblica ed il sistema d’accoglienza attuato dal Governo e dal Ministro degli Interni Minniti fanno acqua da tutte le parti.”

 
 
Sono nato a Verona, città di Cangrande Della Scala e di Romeo e Giulietta. Qui mi sono laureato in Scienze della Comunicazione per poi conseguire nel 2011 la laurea magistrale in Giornalismo e Relazioni Pubbliche. Tra il 2010 e 2011 ho trascorso un periodo di studio in Spagna per frequentare il corso di Periodismo Deportivo (giornalismo sportivo) presso la Universitat de Valencia con il prof. Alfonso Gill e dove ho concluso la stesura della mia tesi. Nonostante il lavoro e la pubblicazione di articoli, per diletto nel 2016 mi sono iscritto al corso magistrale di Discipline Artistiche abbinando interviste ad artisti italiani; un modo come un altro per approfondire con dedizione e impegno una passione. Altre sfere di interesse: politica (ci sarà un motivo per il quale avrei voluto diventare un inviato in zone di guerra, o no?) Cucina (intesa come degustazione, ai fornelli mi difendo, ma con la forchetta in mano esprimo al meglio tutto il mio potenziale).

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