Villafranca: la deroga alla circolazione crea polemiche

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

L’Accordo di Bacino Padano, che coinvolge le città più popolose di varie regioni, tra cui il Veneto, prevede che, in caso di rilevante innalzamento dell’inquinamento, come nei giorni scorsi, si passi al CODICE ARANCIONE, che comporta il DIVIETO DI CIRCOLAZIONE ai veicoli Euro 3 diesel, ma anche agli Euro 4.

A Villafranca(come a Verona, Padova e Legnago) il sindaco Dall’Oca ha emanato, invece che un’ordinanza di divieto, un decreto di DEROGA, che permetteva la circolazione delle auto fino a giovedì 27 dicembre.

Queste le motivazioni delle scelta del sindaco:”Deroghiamo per consentire alle persone di spostarsi in questi giorni e speriamo che la chiusura delle scuole e delle attività del comparto produttivo ed economico per le vacanze e il tempo meteorologico ci diano una mano per migliorare la situazione”.

L’assessore regionale all’ambiente Giampaolo Bottacin ha reagito, molto arrabbiato, attaccando i sindaci, a cominciare da quello di Verona, che non hanno emanato l’ordinanza:”La Regione fornisce tramite l’ARPAV(Agenzia regionale protezione ambientale Veneto) tutti gli elementi perchè i sindaci emettano le ordinanze per contrastare l’inquinamento atmosferico, cosa che per legge nazionale spetta a loro.

Le leggi sono chiare e le responsabilità pure.

Se un sindaco non vuole assumersi le responsabilità-ha aggiunto Bottacin-non fa altro che dimettersi, ma non può certo scaricarle su altri enti”.

Qualche anno fa, il dott. Paolo Ricci, veronese, medico epidemiologo, responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico della provincia di Mantova, condannava gli amministratori veneti e veronesi che anche quell’anno si erano rifiutati di attuare il blocco del traffico.

“Un blocco anche limitato del traffico-affermò allora il dott. Ricci-riduce il cosiddetto Black Carbon, la componente più nociva delle polveri sottili, costituita da particelle di carbonio elementare che sono responsabili di danni ossidativi alle cellule dell’organismo con conseguenti effetti trombo-embolici sulle coronarie insieme ad alterazioni dell’attività elettrica del cuore di cui l’infarto è l’esito finale”.

“Le società evolute-concludeva il dott. Ricci-si muovono verso la riduzione del traffico, che ha comunque un effetto benefico sulla salute.

Da noi si confida nella pioggia, come durante la peste manzoniana”.

Giovanni Biasi e Valentina Zuccher

esponenti dei Verdi

 
 

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