Vescovo in corsia per gli auguri ai malati

 
 

Sono pazienti con patologie serie che necessitano di essere seguiti non solo nella fase acuta dell’ospedale ma anche una volta dimessi. L’assistenza domiciliare che serve ai malati di reparti “critici” come quelli di Medicina e Chirurgia Esofago-Stomaco non è solo sanitaria, spesso è anche di natura spirituale e umana. E’l’esigenza emersa questa mattina durante la visita natalizia del vescovo, monsignor Domenico Pompili, alle due Uoc per gli auguri ai ricoverati. Per questo è stato proposto al vescovo un coordinamento fra la parte sanitaria ospedaliera e la rete sociale di volontariato che esiste nelle parrocchie. Anche questo aspetto rientra nell’obiettivo di umanizzazione della cura, che parte dalle corsie di ospedale con le cure palliative e potrebbecontinuare nelle case con il supporto ai malati di tumore, di degenerazioni neurologiche o cardiologiche.

A condividere questa proposta con monsignor Pompili il direttore generale Callisto Bravi.

Al termine della visita ai ricoverati, è stata fatta la benedizione e recitata la “Preghiera di chi sta accanto al malato” nella corsia di Medicina A.

Bravi: “Sono onorato di aver ospitato oggi monsignor Pompili in Azienda perché stiamo valutando una modalità concreta di collaborazione. Una volta dimessi, i pazienti con patologie gravi hanno bisogno di avere unsostegno umano che li accompagni in un momento tanto difficile. I nostri reparti sono di altissimo livello sanitario, noi curiamo il corpo ma c’è bisogno anche di un sollievo spirituale che può venire dalla rete capillare di persone e associazioni conosciute dalla Curia”.

Monsignor Pompili: “Questi reparti di eccellenza sono importanti per le cure e anche per l’impegno ad alleviare il dolore e le sofferenze. Bisogna mettere sempre più energia su questo, verso le cure palliative bisogna avere un atteggiamento più concreto e meno ideologico. La sofferenza del corpo non deve essere senza umanizzazione per questo è più che mai attuale la lezione di Gesù taumaturgo, toccava i malati scandalizzando i benpensanti del tempo ma rappresenta il cuore del Cristianesimo. Anche se la medicina moderna è sempre più tecnologica, non deve mai mancare il contatto con il malato, con i 5 sensi si crea il contatto fra le persone. Che la vostra professione di sanitari non dimentichi mai la ‘mano santa’ e la dimensione del contatto”.

 

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here