Verona capitale della musica e dell’arte contemporanea

 
 

La cultura come sinonimo di rigenerazione sociale. «Immaginiamo un Comune che sostenga e promuova una cultura diffusa, europea, capace di innovare e creare posti di lavoro e di riqualificare gli spazi urbani a favore dei giovani», afferma Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi.

«I nostri obiettivi sono molteplici, ma abbiamo individuato due ambiti in particolare per i quali Verona avrebbe molto da dire e da offrire, ma su cui fatica a identificarsi a livello nazionale e internazionale: la musica e l’arte contemporanea. Su questi, abbiamo deciso di scommettere».

Per illustrarli, nel solco di di una serie di incontri dedicati al programma per le elezioni amministrative imminenti, sono intervenuti nella sede di Rete!, la coalizione che sostiene il candidato sindaco Damiano Tommasi, il presidente di Traguardi Pietro Trincanato e alcuni dei candidati in Consiglio comunale: Cristina Cuticca, Lorenza Roverato, Giulia Adami ed Emanuele Sanfelici, esponenti a vario titolo del mondo culturale veronese.

«L’arte contemporanea parla del presente, per questo dovrebbe essere fruibile da qualsiasi cittadino e capace di creare comunità e inclusività in un’ottica di appeal nazionale e internazionale», hanno spiegato Cristina Cuticca e Lorenza Roverato. «Per promuovere questo progetto, proponiamo di costituire il Sistema Afam Verona, una consulta permanente coordinata dal Comune di Verona che coinvolga e metta in dialogo costante le due Istituzioni artistiche cittadine riconosciute dal Ministero dell’Istruzione per l’Alta Formazione Artistica e Musicale, ossia l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio Dall’Abaco, in un’ottica di programmazione, pianificazione e monitoraggio di proposte artistiche originali, mantenendo una costante relazione con l’Università e le realtà private che promuovono la fruizione dell’arte contemporanea».

«Il coronamento del progetto», ha fatto eco Giulia Adami, «sarà la costituzione di un Centro studi per l’Arte contemporanea, ubicato preferibilmente in area cittadina da riqualificare, strutturato in modo da offrire un laboratorio permanente per giovani artisti, ma soprattutto per giovani fruitori. Un’istituzione che dovrà necessariamente dialogare con il progetto “Contemporanea” dell’Università, e con i nostri musei civici, che possono diventare un nuovo vettore culturale e innovativo se dotati di autonomia e risorse».

«Verona è anche città della musica e delle produzioni dello spettacolo, ma riscontriamo la difficoltà dei giovani nel trovare spazi per esprimere la loro arte», hanno concluso Pietro Trincanato ed Emanuele Sanfelici, «Per questo riteniamo si debba agire su due piani: da un lato, creare spazi e occasioni in cui artisti veronesi possano esibirsi, trovando supporto nelle istituzioni per promuovere le proprie produzioni. Dall’altro, ripensare il ruolo di Fondazione Arena di Verona e l’approccio ai grandi eventi, implementando l’aspetto educativo e formativo con l’organizzazione di concerti ed eventi nei quartieri e con nuove forme di collaborazione con le scuole della città, per portare l’opera lirica e la musica classica anche al di fuori dell’Arena e del Teatro Filarmonico, organizzando concerti e festival musicali diffusi e tornando a fare dell’Arena quel palcoscenico di qualità capace di dare lustro a Verona e di generare risorse da investire in cultura».

 
 

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