S’ode da destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Ancora un passo falso del Presidente Sboarina e la Fondazione Arena si impantana di nuovo. Mentre l’Italia si appresta a ripartire, Sbrodolina inciampa un’altra volta, tenendo stretta la mano della Sovrintendente Gasdia e annunciando che quest’estate in Arena non ci sarà alcun Festival Lirico. Paradossale nei tempi, strettissimi dopo le sue recenti dichiarazioni (“Stiamo lavorando per essere pronti, ma per allestire la stagione areniana servono tempi certi. A tutt’oggi non sappiamo cosa ne sarà della “prima” del 13 giugno. Stiamo parlando di uno dei più grandi teatri all’aperto del mondo, il cui funzionamento, programmato ogni anno con ampio anticipo, richiede tempi di preparazione per le prove e gli allestimenti”) che lasciavano presagire un’indefessa abnegazione per non rischiare di buttare via il bambino con l’acqua sporca. Ed invece le sbrodolate di vanesio dai belli capelli si arenano dopo soli cinque giorni, tramutandosi in vacue speranze che rimangono sospese nell’aria che risuonano (quelle sì) nelle orecchie dei musicisti come marcia funebre.

A nulla è servito avere uno dei più grandi teatri all’aperto del mondo se Presidente, Sovrintendente e Direttore Generale se ne infischiano di spettacolo e ricadute dello stesso sull’economia locale. D’altronde, come era già stato sottolineato da un altro lettore di Verona News (https://www.veronanews.net/verso-le-europee-campagna-vaccinale-contro-le-false-promesse-elettorali/ ndr), è da tempo chiaro che gli interessi degli amministratori al Governo della Città non sono in sincronia con le necessità dei lavoratori di Fondazione Arena. Lo fossero stati si sarebbero decurtati lo stipendio, o quantomeno avrebbero ragionato in ottica incremento del 20% del punteggio FUS (Fondo unico per lo spettacolo, meccanismo utilizzato dal governo italiano per regolare l’intervento pubblico nei settori del mondo dello spettacolo) con l’organizzazione di eventi in streaming. Obiettivi facili da centrare se Sindaco assieme alla sua squadra avesse organizzato una cabina di regia adeguata. Non però come quella prevista per il reintegro del Corpo di Ballo, silurato e sterminato dopo le pie illusioni delle promesse elettorali.

In un periodo nerissimo per i commercianti, interrompere il Festival significherà mortificare e seppellire definitivamente le loro speranze di limitare i danni mediante il richiamo e l’indotto dell’Anfiteatro.

Sarebbe bastato contenere il numero di presenze ed aumentare gli spettacoli per salvare la stagione, salvaguardare i dipendenti di Fondazione e portare turismo, anche nostrano. Concetti evidentemente troppo difficile per gli sbrodolatori dai lauti stipendi.

Giandomenico Bocchicchio

 
 

1 COMMENTO

  1. CazzatArena: Quest’anno per rilanciare la città avverrà un evento unico e irripetibile. La Città di Verona sarà il Promoter della MiniStagione Lirica Areniana. Venderà un singolo mese di spettacoli che costeranno a biglietto un occhio della testa che però avranno incluso albergo e ristoranti per tre giorni di soggiorno. Il ricavato verra in parte devoluto al sostegno della città che è nel cuore di tutti. 25000 Vip da tutto il mondo per un evento che resterà nella storia e aprirà il solco per altre città. Progetto di rilancio della Bella Italia.
    Possibile…

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