Verso le Europee: Campagna Vaccinale contro le false promesse elettorali

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Urge partire con largo anticipo rispetto alla campagna elettorale per la prossima tornata europea: meglio che i veronesi conoscano bene la credibilità delle promesse che udiranno.

In che modo è semplice, basta rispolverare quanto gli attuali amministratori rilasciavano alla stampa prima delle elezioni di giugno 2017: da giorni sono riapparsi sui social vecchi articoli di giornali riguardanti una vicenda emblematica, quella del Corpo di Ballo della Fondazione Arena.

Ecco alcuni passaggi:

Da La cronaca di Verona, 22.07.2016: “Attacco frontale quello che ieri mattina Daniele Polato, il senatore Stefano Bertacco e il presidente dell’associazione Battiti, Federico Sboarina, hanno portato sulla delicata situazione della Fondazione Arena. La conferenza stampa a Palazzo Barbieri è servita per illustrare l’interpellanza che il senatore Bertacco ha rivolto al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. E non è andato per il sottile. Si è chiesto in particolare di sapere «se, nell’attuale fase di spending review a cui è sottoposta la Fondazione Arena, non intenda attivarsi affinché – al posto di sopprimere il Corpo di Ballo stabile – si proceda all’interruzione del contratto di collaborazione con la dottoressa Francesca Tar­ta­rotti, attuale direttore operativo nominato dall’ex sovrintendente Fran­ces­co Girondini». «Quest’ul­tima – ha aggiunto – è firmataria di un contratto della durata di cinque anni, con uno stipendio di 135mila euro l’anno, per un totale di 675mila euro dunque, costa ai cittadini e grava sui bilanci della Fondazione per circa 900 euro al giorno durante le sue cadenzate visite a Verona. Sospen­derle il contratto significherebbe eliminare uno spreco e mantenere il Corpo di Ballo nei prossimi due anni, cruciali per il rilancio dell’attività». Secondo Bertac­co, si potrebbe trovare un accordo affinché la Regione Veneto possa usufruire del Corpo di Ballo dell’Arena di Verona nell’ambito di un immediata programmazione regionale di decentramento e che interagisca, in caso di necessità, con tutte le Fondazione Lirico-Sinfoniche delle Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia.”

Dal Corriere di Verona, 23.06.2017: “Federico Sboarina sceglie proprio il vallo dell’Arena per rilanciare la polemica sul futuro del monumento più noto della città e sulla Fondazione lirica «L’Arena – tuona – è di tutti noi e non va regalato a privati per fare le festicciole loro. L’Arena è di tutti e bisogna rilanciarla, rilanciando la Fondazione lirica. E proprio perché è nostra deve rimanere in mano pubblica».

«Il rilancio di Fondazione è una delle cose più importanti per il nostro futuro e nasce da una situazione nota a tutti […] Sboarina ribadisce che il corpo di ballo va ripreso in organico perché, spiega, «la crescita di un’azienda avviene attraverso investimenti, non attraverso i tagli soprattutto se sono tagli di persone che lavorano ad alto livello».”

Da L’Arena, 24.06.2017: “Nel giorno della prima areniana, gli ultimi veleni elettorali riguardano proprio la Fondazione Arena. L’altro giorno il candidato sindaco del centrodestra Federico Sboarina aveva detto: «No alla copertura dell’anfiteatro, no all’Arena ai privati, e riprenderò in organico il Corpo di Ballo», toccando così uno dei temi più delicati della lunga vertenza per salvare i conti della Fondazione.”

Dal Corriere di Verona, 30.05.2017: “Poi, però, quel suo silenzio si è tramutato in parole scritte, da cui nacque la sua lettera-denuncia su Fondazione Arena inviata al ministro della Cultura Dario Franceschini, e in questo suo impegno diretto in politica che ha portato a una rivelazione sulla vicenda del licenziamento del corpo di ballo. Secondo quanto riferito da Gasdia ieri, infatti, i ballerini dell’Arena sarebbero stati moneta di scambio politico. «Il corpo di ballo è stato selezionato per l’estinzione ed eliminato – ha detto Gasdia – per salvare la faccia al sindaco Flavio Tosi. Il corpo di ballo poteva essere salvato, ma eravamo nel periodo del referendum e il sindaco in cambio del suo sostegno ha chiesto che venisse tagliato per salvarsi la faccia».”

Vediamo ora cosa sta accadendo realmente in Fondazione Arena rispetto alla promessa ricostituzione del Corpo di Ballo stabile:

Fondazione ha almeno ripreso in organico i ballerini licenziati? NO.

Ha intenzione di fare nuovi concorsi per selezionarne altri? NO.

Avrà almeno programmato titoli di balletto nella sua stagione al Teatro Filarmonico (titoli da sempre molto apprezzati dal pubblico, tra l’altro)? NO.

Quello che accade è che la scorsa estate il giudice del lavoro ha reintegrato una ballerina che aveva impugnato il licenziamento collettivo ma Fondazione ha immediatamente avviato l’iter di licenziamento individuale, cioè in sostanza intende licenziarla una seconda volta, sul presupposto che non ha bisogno di ballerini stabili.

Ma come? E le promesse?

Ci si può nascondere dietro alle più scontate giustificazioni: non ci sono le coperture economiche, nei fatti le valutazioni sono più complesse, Realpolitik, ragion di Stato e chi più ne ha più ne metta.

La realtà è che è eticamente corretto fare tutte le valutazioni, economiche, politiche, etc.. PRIMA di promettere.

Per come stanno le cose, si è strumentalizzata una dolorosa vicenda, non solo per i ballerini ma per tutti coloro che hanno a cuore la vita artistica della città.

Qualcuno ha votato proprio per le dichiarazioni citate, qualcuno che ama la danza, qualcuno che la pratica o che desidera un futuro per tutti i ragazzi che studiano danza a Verona e in Italia, più semplicemente qualcuno che avrebbe avuto piacere di poter assistere di nuovo ad un Lago dei Cigni o ad uno Schiaccianoci sul palcoscenico del Teatro Filarmonico.

Quel qualcuno, e non solo, ora è disilluso, anzi deluso.

E ne ha ben donde.

G.O.L.O.

 
 

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