Rimandato sciopero nazionale dei tassisti

Bee (Fita CNA taxi) “il clima disteso facilita il dialogo e sono convinto che questo ci porterà ad un epilogo soddisfacente”. Sella (Uritaxi Veneto) "Noi abbiamo fatto la nostra parte frenando i nostri associati, mi auguro che anche il Governo mantenga fede agli impegni presi"

Multinazionali dei trasporti contro tassisti
 
 

Fumata nera, lo sciopero dei taxi inizialmente previsto per oggi non si farà.

Il Viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini getta acqua sul fuoco e placa gli animi dei Rappresentanti di Categoria con i quali ha tenuto un tavolo di trattative nella giornata di ieri presso la sede del Ministero dello sviluppo economico.

“La riforma del servizio pubblico di mobilità Taxi-Ncc ha registrato ieri significativi passi in avanti. Lavoreremo ora alla regolamentazione delle piattaforme tecnologiche e alla definizione dei nuovi criteri di territorialità perché il servizio ai cittadini sia il più efficiente possibile». Queste le parole di Nencini dopo la chiusura dei lavori.

La pratica, però, è tutt’altro che archiviata. Il Presidente Nazionale Uritaxi Claudio Giudici in un comunicato, ha fatto sapere che il viceministro ha accolto la volontà delle Associazioni di Categoria a ricercare soluzioni per eliminare le distorsioni della concorrenza in un settore con tariffe amministrate, riferendosi alle piattaforme tecnologiche modello UBER, ma ha specificato che lo sciopero non è stato annullato, ma solamente rimandato.

Soddisfatto il portavoce del Veneto Fita Cna Taxi, Giorgio Bee, il quale si dice fiducioso per come stanno proseguendo le trattative tra Governo e sindacati: “il clima disteso facilita il dialogo e sono convinto che questo ci porterà ad un epilogo soddisfacente”. Alcuni punti però dovranno essere ancora chiariti. “Come associazione già nel 2014 abbiamo presentato un documento che articolava e aggiornava le regolazioni da effettuare nel trasporto persone, mi chiedo come il viceministro Nencini, che ha delega dal Parlamento, riconosca una licenza di operatività a multinazionali che probabilmente pagheranno le tasse nel 2019, mettendole in competizione da subito con artigiani in regola con il fisco. Inoltre, – prosegue Giorgio Bee – si sarebbe dovuto da subito istituire un registro nazionale e regionale dei titolari di licenza taxi e ncc per avere un quadro più chiaro prima di affrontare una regolamentazione del servizio certamente più efficiente.”

Attento agli sviluppi previsti nelle prossime settimane anche un altro membro del mondo taxi veronese, il Presidente Uritaxi Veneto, Stefano Sella, ci confida la sua preoccupazione: “Temo che, come già successo altre volte, i rappresentanti del Governo vogliano posticipare lo sciopero dopo le vacanze natalizie solo per una questione di comodo, per poi proseguire sulla linea di apertura nei confronti delle multinazionali e piattaforme tecnologiche”. “Per il momento noi abbiamo fatto la nostra parte frenando i nostri associati, mi auguro che anche il Governo mantenga fede agli impegni presi e non rovini una categoria di artigiani solo per interessi di colossi stranieri” – conclude Stefano Sella.

Non ci resta che attendere sviluppi, per il momento la situazione di stallo non accontenta nessuno e la poca chiarezza rischia di fomentare e incrinare ancor di più un contesto già pericolante.

 
 
Sono nato a Verona, città di Cangrande Della Scala e di Romeo e Giulietta. Qui mi sono laureato in Scienze della Comunicazione per poi conseguire nel 2011 la laurea magistrale in Giornalismo e Relazioni Pubbliche. Tra il 2010 e 2011 ho trascorso un periodo di studio in Spagna per frequentare il corso di Periodismo Deportivo (giornalismo sportivo) presso la Universitat de Valencia con il prof. Alfonso Gill e dove ho concluso la stesura della mia tesi. Nonostante il lavoro e la pubblicazione di articoli, per diletto nel 2016 mi sono iscritto al corso magistrale di Discipline Artistiche abbinando interviste ad artisti italiani; un modo come un altro per approfondire con dedizione e impegno una passione. Altre sfere di interesse: politica (ci sarà un motivo per il quale avrei voluto diventare un inviato in zone di guerra, o no?) Cucina (intesa come degustazione, ai fornelli mi difendo, ma con la forchetta in mano esprimo al meglio tutto il mio potenziale).

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