Revamping “Ca’ del Bue”: la Regione Veneto esclude la procedura di VIA per la modifica dell’impianto

 
 

La Regione Veneto con Decreto n. n. 555 del 12 giugno 2020 (BUR n. 97 del 30 giugno 2020) del Direttore della Direzione Ambiente ha escluso dalla procedura di V.I.A., con condizioni ambientali, il progetto presentato da A.G.S.M. Verona S.p.A. per la modifica del complesso impiantistico di trattamento rifiuti sito a Ca’ del Bue a Verona.

Il Progetto prevede il miglioramento dell’impianto di digestione anaerobica e dell’ impianto di selezione secco R.S.A.U. e R.S.U. e coinvolge, oltre il Comune di Verona, anche i Comuni di San Martino Buon Albergo, San Giovanni Lupatoto e Zevio.

Secondo quanto previsto dalle modalità di svolgimento del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA sono pervenute all’autorità competente le osservazioni da parte dei quattro Comuni interessati, dalla Provincia di Verona, dall’Associazione Legambiente, dal Consigliere comunale di Verona Michele Bertucco e dall’urbanista Giuseppe Campagnari.

L’intervento proposto risulta riconducibile alla tipologia progettuale di cui al punto 8 lett. t) dell’Allegato IV alla Parte Seconda del D.Lgs. n. 152/2006, il quale prevede “modifiche o estensioni di progetti di cui all’allegato III o all’allegato IV già autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione, che possono avere notevoli ripercussioni negative sull’ambiente”. Il progetto prevede, in sintesi, i seguenti interventi:

  • nuova configurazione delle linee 3 e 4 di selezione e cernita finalizzata al recupero di rifiuti non pericolosi riciclabili (plastica rigida, film plastici, carta-cartone, materiali ferrosi ecc.) mediante la realizzazione di un nuovo edificio limitrofo all’attuale fossa di scarico delle frazioni R.S.U. e R.S.A.U. nel quale saranno realizzate le linee ex novo;
  • modifica dell’impianto di digestione anaerobica del rifiuto organico con sostituzione dell’attuale tecnologia ad umido con un sistema a secco, con reattore orizzontale (semi-dry), finalizzato alla raffinazione del biogas prodotto mediante upgrading per ottenere biometano da comprimere ed immettere in rete SNAM.

Leggendo le valutazioni e le motivazioni espresse dal Gruppo Istruttorio nella seduta del giorno 06 maggio 2020 appare come l’installazione è situata in un’area soggetta a “Vincolo paesaggistico” ai sensi del D.Lgs. 42/04, pertanto in sede di richiesta di modifica degli atti autorizzatori (autorizzazione integrata ambientale, permesso di costruire ecc.) il proponente dovrà acquisire anche il parere della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.

Progettualmente non viene richiesto alcun aumento delle potenzialità di trattamento dell’installazione, nessuna variazione delle operazioni effettuate nell’installazione, nessuna modifica dei codici CER in ingresso. Le modifiche proposte si sostanziano in: modifiche del layout impiantistico, ammodernamento e razionalizzazione delle apparecchiature previste nelle varie sezioni dell’installazione. In relazione alla sezione di trattamento anaerobico, sulla base della documentazione tecnica proposta la modifica del sistema di digestione anaerobica con reattore orizzontale a secco (semi-dry) consente un risparmio nei consumi energetici oltre all’aumento di biogas prodotto e minori scarti di processo.

Il Gruppo rileva che a seguito della Decisione (UE) 2018/1147 del 10 agosto 2018, sono stabilite le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (Best Available Techniques, BAT) per il trattamento dei rifiuti, a cui l’installazione si dovrà conformare attraverso una procedura di riesame dell’autorizzazione integrata ambientale entro il 17 agosto 2022. Viene pertanto prescritto, alla Ditta contestualmente alla presentazione della dichiarazione del direttore dei lavori attestante l’ultimazione delle opere, la presentazione dell’istanza di riesame per l’intera installazione o comunque non oltre il 17 febbraio 2022.

Inoltre, dato che le modifiche introdotte con l’istanza di verifica di assoggettabilità a VIA comportano la riclassificazione dell’impianto in attività di recupero di rifiuti a tutti gli effetti, la relativa competenza autorizzatoria è individuata nella Provincia di Verona.

Si evidenzia che l’installazione è soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale la quale di prassi prevede nel Piano di Monitoraggio e Controllo anche le verifiche periodiche della matrice rumore a partire dalla messa a regime dell’impianto. E’ stato ritenuto comunque opportuno prescrivere una verifica dell’impatto acustico dopo la realizzazione degli interventi e la messa in esercizio dell’impianto.

In conclusione il Comitato Tecnico regionale VIA ha ritenuto di escludere il progetto di revamping dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per la modifica del complesso impiantistico di trattamento rifiuti sito a Ca’ del Bue a Verona in quanto la verifica ha evidenziato che l’intervento non produce impatti ambientali significativi negativi diversi rispetto a quanto già valutato ed approvato con la DGRV n. 1143 del 12/07/2016, nel rispetto delle prescrizioni VIA stabilite in tale provvedimento nonché delle ulteriori condizioni ambientali di seguito riportate.

Il proponente dovrà acquisire, prima dell’inizio dei lavori per la realizzazione dell’intervento proposto, il permesso di costruire e il parere della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.

Il proponente dovrà effettuare, entro un anno dall’entrata in esercizio provvisorio dell’istallazione, uno studio di impatto odorigeno, sulla base delle modalità operative contenute nel documento di orientamento operativo per la valutazione dell’impatto odorigeno (scaricabile al sito: https://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/strumenti). I risultati di tale valutazione dovranno essere inviati alla Regione Veneto, alla Provincia di Verona, al Comune di Verona e ad ARPAV.

Il proponente dovrà effettuare, entro sei mesi dall’entrata in esercizio provvisorio dell’istallazione, una verifica di impatto acustico anche presso i ricettori potenzialmente più esposti e in condizioni di massima gravosità dell’impianto. I risultati di tale verifica dovranno essere inviati ad ARPAV, alla Regione Veneto, alla Provincia di Verona e al Comune di Verona.

Il proponente dovrà inviare, contestualmente alla presentazione della dichiarazione del direttore dei lavori attestante l’ultimazione delle opere, la dichiarazione di conformità di tutto il sistema impiantistico di illuminazione esterna nel rispetto della normativa regionale vigente sull’inquinamento luminoso ai sensi della L.R. n. 17/2009.

Il proponente dovrà presentare, contestualmente alla presentazione della dichiarazione del direttore dei lavori attestante l’ultimazione delle opere, istanza di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’intera installazione.

Il piano d’indagine relativo alle terre e rocce da scavo deve essere revisionato in accordo con ARPAV prima di dare attuazione a quanto previsto dalla normativa di settore (DPR 13 giugno 2017, n. 120).

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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