Recioto di Soave con Blu della Lessinia: l’abbinamento che non ti aspetti

 
 

Stupire i propri ospiti a tavola: è questo l’obiettivo comune durante le feste, che spinge a sperimentare piatti e abbinamenti che non sempre riescono a dovere. Per andare sul sicuro, con “effetto wow” garantito, quest’anno si può mettere in tavola un connubio innovativo: il Recioto di Soave con Blu della Lessinia. Due produzioni che nascono nello stesso territorio e che abbinano la tradizione con l’innovazione, la dolcezza con l’aromaticità e la sapidità.

Il Recioto di Soave è un vino passito annoverato tra i prodotti tipici della Strada del vino Soave. Un vino di antica tradizione ottenuto prevalentemente da uva Garganega, con un patrimonio di profumi eleganti. Le uve vengono raccolte a mano, selezionate e collocate su graticci ad appassire per un periodo di almeno tre mesi durante il quale vengono curate e preparate allo sviluppo della Botrytis cinerea, la muffa nobile che ne arricchirà aromi e struttura. La fermentazione e la maturazione avvengono, in genere, in botti di rovere. Il vino è giallo dorato e il profumo è intenso di sentori di frutta matura, miele e fiori di sambuco. Il sapore è dolce, elegante e morbido con un piacevole finale dal sapore di mandorla.

Le doti di morbidezza lo rendono perfetto in abbinamento con il Blu della Lessinia, formaggio erborinato prodotto artigianalmente nel veronese, sull’altopiano della Lessinia. È un formaggio a latte misto vaccino e caprino, la cui pasta molle erborinata assume un colore deciso per l’aggiunta di polvere di zafferano nella cagliata. Ha sapori aromatici e decisi grazie all’inedito connubio di zafferano ed erborinatura. Fonde facilmente e si presta quindi a molteplici preparazioni culinarie, dal mantecare un risotto, all’abbinamento con salumi, acciughe e ortaggi croccanti. La morbidezza del Recioto di Soave avvolge il palato e stempera l’esuberanza del formaggio in un connubio perfettamente armonioso.

“La Strada del Vino Soave rappresenta un territorio antico e ricco di tradizioni a cui non mancano produzioni eccellenti e felici come il vino Soave, che può essere degustato nella versione secca e dolce. Quest’ultima ha radici molto lontane con una preparazione attenta e paziente delle uve prima della vinificazione. Il suo gusto, come avviene per i passiti, bene si abbina a un formaggio erborinato della nostra montagna come il Blu della Lessinia”, evidenzia Paolo Menapace, presidente della Strada del Vino Soave.

Una visita nelle terre del Soave può fornire l’occasione di sperimentare e apprezzare in loco questo abbinamento, immergendosi in un gioiello naturalistico che si snoda tra collina e pianura, impreziosito dai vigneti di uva Garganega. Uno spettacolo reso ancora più emozionante, in questa stagione, dal foliage, il fenomeno delle foglie colorate che decorano gli alberi prima di cadere a terra. Nei 13 Comuni dell’area del Soave e Valpolicella si possono ammirare corsi d’acqua, boschi, piante d’ulivo, ciliegie, cipressi, siepi, oltre a scorci di borghi caratteristici e cittadine medievali. Tra queste, svetta Soave con le sue mura erette nel 1369. Passeggiare in questa cittadina significa immergersi nella Storia, visitando ad esempio il duecentesco Palazzo San Bonifacio, il quattrocentesco Palazzo Cavalli in stile gotico veneziano, la Chiesa di San Lorenzo, fondata nel ’30 e riedificata nel ‘700( non si capisce di che secolo), il Palazzo di Giustizia, ancora oggi sede della magistratura locale, e il Palazzo Scaligero, ieri sede dei governanti veronesi, quindi dei Capitani della Serenissima e oggi, dopo un accurato restauro, del Municipio.

Fondata nel 1999, la Strade del vino Soave riunisce 130 soci tra in cantine, enti e associazioni, agriturismi, ristoranti, hotel, frantoi e aziende di prodotti tipici locali, che accompagnano il visitatore in un ideale percorso di circa 50 Km diffuso in quattro valli, tutte diverse ma tutte incantevoli: Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone.

 
 

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