Primarie del PD, le precisazioni dell’On.D’Arienzo

 
 

Su quanto accaduto in questi mesi si parlerà per molto tempo, ed è giusto così, ma ritengo opportuno se ne parli con cognizione di causa, ancorando le opinioni ai fatti che si sono realmente verificati.

Mi riferisco soprattutto ed in particolare alla paventata candidatura unitaria della coalizione di centrosinistra, così appresa dai media e mai affrontata dall’assemblea cittadina del PD.

Per fortuna, non corrisponde al vero che è stato fatto di tutto per giungere comunque alle primarie in modo da impedirle. Anzi, è esattamente il contrario, così come in molti all’interno del PD sanno. E’ mia intenzione, con questo scritto, impegnare pubblicamente la mia parola su questo.

Anche dopo il noto ostracismo verso Michele Bertucco, un errore strategico imperdonabile, ho sempre creduto nella possibilità di unire il centrosinistra e quando ho appreso che alcune figure storiche della sinistra veronese (Massignan, Welponer, Brigo) la pensavano allo stesso modo, ancora in gennaio, organizzavo un dibattito pubblico con loro. In quell’occasione i rappresentanti dei partiti della sinistra (Gabanizza e Bertucco), chiedevano apertamente che “o il PD fornisce alcune risposte su alcuni temi o niente alleanze.” Questa identica affermazione veniva ripetuta in un altro incontro organizzato sabato 18 febbraio, lo stesso giorno in cui si ritirava dalla corsa il candidato Damiano Tommasi, a chiusura di qualsiasi ipotesi di alleanza con il Partito Democratico.

Venuta meno la possibile candidatura di Tommasi, emergeva quella di Gianpaolo Trevisi come candidato al di sopra delle parti, non espressione di un partito politico/ soggetto civico sostenuto da una o più forze politiche. In pratica, la coalizione del centrosinistra.

Devo qui ricordare che la candidatura di Trevisi era stata portata all’attenzione della segreteria cittadina ancora a novembre 2016. In quell’occasione non fu valutata come ideale, tant’è che nella successiva riunione dell’Assemblea cittadina di metà dicembre veniva ribadita la volontà di pervenire alla consultazione primaria entro il 31 gennaio 2017 (data decisa ancora in settembre 2016 e poi non rispettata). Durante l’Assemblea non venne minimamente citata la possibilità di un candidato disponibile ad unire il centrosinistra, anche senza le primarie.

In ogni caso di fronte all’evidente novità, anziché prenderne atto e discuterne nella Direzione Provinciale PD convocata per il 20 febbraio, questa veniva rinviata. Un errore che sarà determinante, tanto quanto quello di esautorare Bertucco come capogruppo praticamente a ridosso del voto.

Insieme ad altri, ho cercato di evitarlo. Infatti, nel corso di un incontro con il segretario Albertini, oltre ad esprimere contrarietà al rinvio della Direzione, esprimevo il favore verso la candidatura di Trevisi nel caso in cui l’interessato riuscisse ad unire il centrosinistra e chiedevo al segretario di avviare tutti i contatti con le sinistre per perseguire l’obiettivo – conoscendo la loro posizione – tant’è che proponevo la possibilità di chiudere la fase delle candidature alle primarie non più il 28 febbraio, come precedentemente concordato, bensì il 3 marzo, in modo da avere più tempo a disposizione, anche per annullarle nel caso in cui il candidato fosse stato o fosse rimasto uno solo.

Nonostante tutto questo non seguiva alcun incontro degli Organismi, nessuna riunione, nessun contatto sebbene dai giornali si leggesse che la candidatura Trevisi fosse l’unica in grado di unire l’area del centrosinistra – senza primarie – con tanto di raccolta firme per superare la decisione dell’assemblea cittadina di svolgere le primarie.

Di questo ho contezza poiché nella giornata di martedì 21 febbraio apprendevo che diversi membri dell’Assemblea cittadina avevano ricevuto telefonate tendenti a chiedere di sottoscrivere un documento per superare le primarie. Il tentativo, però, non sortiva effetti positivi per la diffusa contrarietà, in parte sul metodo ed in parte nel merito – considerato il mancato coinvolgimento fino a quel momento – espressa dagli interessati.
Giova ricordare che sulla fattibilità di una candidatura unitaria si esprimeva favorevolmente e pubblicamente anche Gustavo Franchetto.

Per valutare la situazione, organizzavo un incontro per giovedì 23 febbraio nel corso del quale, presenti numerosi componenti dell’Assemblea cittadina, veniva approvata all’unanimità che se il candidato Trevisi avesse unito l’area del centrosinistra – così come in tanti avevano letto solo dalla stampa come condizione esiziale – nulla ostava a superare lo svolgimento delle primarie.

Più nulla fino a Sabato 25 febbraio, quando si veniva a conoscenza che nel corso di un incontro richiesto a Michele Bertucco, a questi veniva chiesto di candidarsi alle primarie di coalizione. Un comportamento davvero curioso, dopo che a Bertucco è stato detto di tutto fino a cacciarlo via. Da qui si capisce che Trevisi non c’è più, fatto confermato il giorno dopo dalla stampa.

Dai fatti descritti, si evince che la coalizione del centrosinistra non è MAI stata in essere, che in nessuna occasione i segretari, provinciale e cittadino (ed i vari mediatori) hanno convocato gli Organismi dirigenti o incontri specifici per riflettere collettivamente in essi sul da farsi, non risultano incontri più o meno riservati in questa direzione e nemmeno confronti telefonici.

In sintesi, sulla candidatura Trevisi, è stato negato qualsiasi dialogo interno, la cosa più ovvia da fare, se non il minimo.

Un fatto inconfutabile e non opinabile che sgombra il campo da dietrologie e non detti, oltre che dallo stravolgimento della realtà.

Restano gli errori commessi: l’umiliazione di Michele Bertucco, il rinvio della Direzione Provinciale nella quale era possibile una sintesi, l’assoluta e incomprensibile mancata ricerca del confronto interno e le telefonate ai membri dell’Assemblea cittadina per convincerli a superare le primarie in assenza della coalizione di centrosinistra, elemento, peraltro, che non è stato reso noto ai destinatari delle chiamate.

La storia futura dirà il resto.

On. Vincenzo D’Arienzo

 
 

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