Per l’ultima Aida stagionale trecento posti in più

 
 

Tutto esaurito con anticipo per l’ultime recita di Aidache andrà in scena venerdì 8. 

Nella tredicesima e ultima rappresentazione del titolo-simbolo dell’Anfiteatro nel nuovo allestimento con cui il poliedrico regista Stefano Poda ha inaugurato la 100^ stagione areniana, per consentire a tutti gli spettatori di assistere allo spettacolo, Fondazione Arena ha aperto le vendite per 300 posti in gradinata di 6° settore a visibilità laterale

È stata definita un’Aida “di cristallo” perché sono le trasparenze a dominare il palcoscenico, le piramidi di luce e una colossale mano, simbolo del potere dell’uomo di creare e distruggere, benedire e uccidere.

Il mondo in guerra che divide Aida e Radames è rappresentato in scena da oltre 400 tra figuranti partecipi dei conflitti dentro e fuori i personaggi, Ballo(coordinato da Gaetano Petrosino) e Coro (preparato da Roberto Gabbiani), coinvolti in un viaggio dantesco dagli inferi alla pace. 

Led, laser e inediti effetti luce esaltano le linee dell’Arena mentre i costumi rimandano all’iconografia classica dell’Egitto, a una ritualità senza tempo, all’arte contemporanea, Paco Rabanne, Capucci, Damien Hirst. 

Anche per l’ultima recita del capolavoro verdiano gli artisti sono di prestigio internazionale. Protagonista il soprano Maria Josè Siri, con il tenore coreano Yonghoon Lee quale Radames e il mezzosoprano francese Clémentine Margaine quale principessa Amneris. 

A capo dei due popoli nemici troviamo due debutti di questo Festival, il baritono armeno Gevorg Hakobyancome Amonasro, Re etiope e padre di Aida, e il basso Vittorio De Campo come Re degli Egizi.

Si riconfermano infine il gran sacerdote Ramfis del basso polacco Rafał Siwek, il messaggero di Riccardo Rados, la sacerdotessa di Francesca Maionchi. Questo prestigioso cast internazionale, conOrchestra e Coro di Fondazione Arena, è direttodal maestro Daniel Oren. Il 100° Arena di Verona Opera Festival si conclude sabato 9 settembre con l’ultima recita de La Traviata, anch’essa da tempo sold-out in ogni settore.

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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