Paralimpiadi: e poi? Alessandra Corradi-Genitori Tosti commenta successi e realtà locale

 
 

Paralimpiadi: per le limitazioni proprie che gli atleti devono superare, oltre al normale impegno e allenamento che li eguaglia ai normodotati, dovrebbero avere un ulteriore occhio di riguardo sulla ribalta internazionale, esempio di grinta e vigore incredibili. Non è esattamente così. Basta dire che mentre Bebe Vio vinceva l’oro, il TG2 Rai proponeva un servizio sull’ultima canzone di Deddy: certamente differibile, rispetto ad una emozionante gara in diretta.

Alessandra Corradi, presidente dell’onlus “Genitori Tosti In Tutti I Posti” – associazione di genitori di tutt’Italia con figli con disabilità, fondata a Verona nel 2011 – ha fatto dell’inclusione una battaglia, che conduce letteralmente ogni giorno, senza demordere, e commenta la manifestazione: “Tutti i veronesi che la stanno seguendo avranno esultato di gioia alla notizia della medaglia d’oro ottenuta dal soavese Stefano Raimondi nei 100 rana: complimenti! E altrettanti alla nostra delegazione, che quest’anno è una delle più consistenti di sempre, con un altissimo numero di veneti e, dalla nostra provincia, oltre a Stefano, sempre per il nuoto Xenia Francesca Palazzo e Misha Palazzo, Francesca Porcellato per l’handbike e Michela Brunelli e Federico Falco per il tennistavolo“.

Per la cronaca, Raimondi ha poi vinto anche il bronzo nei 100 stile libero S10, Xenia – palermitana, vive a Verona – si è messa al collo l’argento nei 200 misti SM8 e l’oro nella staffetta insieme a Vittoria Bianco, Giulia Terzi e Alessia Scortechin. Il medagliere, aggiornato al 30 agosto, conta 34 medaglie per l’Italia e, da qua al termine, 5 settembre, non c’è dubbio che porterà altre gioie azzurre; tuttavia, sfogliando un noto quotidiano sportivo nazionale, dopo le passate, giustamente rutilanti, prime pagine per gli atleti olimpici, ora non solo il calcio ha di nuovo fagocitato gli altri sport, ma i paralimpici sono a pagina 50 e 51, preceduti anche dalle gare di bocce in spiaggia, schiacciando in due facciate tutti i risultati. Ecco, l’inclusione dovrebbe essere un concetto a tutto tondo.

Corradi, esattamente il 28 agosto di 6 anni fa, ha donato, al Comune di Verona – tramite l’associazione che rappresenta – l’attrezzatura del valore di 2900 euro per rendere accessibile alle persone con disabilità motoria non autosufficienti l’impianto di via Belvedere, in borgo Venezia. Due anni dopo, nel 2017, ha organizzato una tavola rotonda intitolata “Sport e disabilità: quali opportunità a Verona?“, portando al centro Tommasoli esponenti di società sportive del territorio, l’Università di Verona/Scienze motorie e l’allora assessore comunale allo sport, per cercare di fare il punto ed incentivare l’interesse sull’argomento: “Di norma – spiega ella stessa – chi ha disabilità motorie o intellettive gravi, viene escluso da ogni attività sportiva; invece lo sport, anche a scuola, sarebbe l’ideale per includere queste persone, che hanno pochissime opportunità di fare una vita come gli altri a causa delle barriere (non solo architettoniche). O c’è l’eccellenza dell’agonismo, che porta appunto fino alle paralimpiadi o c’è il nulla, per chi invece vorrebbe anche solo uscire di casa e stare in mezzo agli altri, come fanno i normodotati, che si iscrivono in palestra o al corso di zumba per seguire l’amica. Personalmente, ho cercato in tutti i modi di sensibilizzare questa amministrazione attraverso Sportexpo e dedicare una bella sezione anche a quelle società sportive che accolgono atleti con disabilità non solo per esporle in vetrina, ma per segnalare all’eventuale platea di utenti le possibilità che offre la nostra città. Peccato che il contributo da me fornito non sia interessato a nessuno“.

Indefessa Alessandra: “Ho sempre cercato di coinvolgere le società sportive, che possono testimoniare, in eventi e progetti; addirittura ho portato in piazza Bra la giornata mondiale dedicata ali diritti delle persone con disabilità e l’ospite d’onore fu proprio il sanmichelese Michele Ferrarin, argento a Rio nel 2016. Ho partecipato alla festa dello sport nel 2017, patrocinata dalla Regione Veneto e ho parlato davanti a 400 studenti delle scuole superiori veronesi sull’argomento, penso alle palestre delle scuole che magari hanno barriere e gli alunni in sedia non possono manco mettervi… ruota! Ho presenziato all’inaugurazione di palazzetto Masprone “donato” alla nazionale di tennistavolo che qui da noi si allena e, in quell’occasione, ho conosciuto la campionessa Michela Brunelli. Eppure, nonostante tutto ciò, darmi da fare e organizzare e proporre, non sono riuscita a fornire l’abbrivio per lo sport veramente accessibile a Verona, né trovare una squadra dove iscrivere mio figlio, adolescente in sedia a rotelle, perché nessuno in città offre l’attività sportiva per i ragazzini e le ragazzine come lui. Solo grazie ad una conoscente esterna, poi, sono arrivata, per passaparola, alla fantastica squadra di Baskin di Verona. Non potete immaginare la felicità di mio figlio! E come si impegna a fare canestro!”.

L’augurio è, quindi, “che in tanti, specie chi siede negli uffici amministrativi, l’Isef, la locale delegazione paralimpica (ciao Rolando!) e quanti hanno il potere di cambiare le cose, seguano le paralimpiadi e trovino lo sprone per allargare l’offerta di accessibilità sportiva anche alla nostra bella città“.

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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