Naufraghi nel Lago di Garda: salvati 3 adulti e un bambino al largo di Lazise

 
 

Nel primo pomeriggio di oggi, la Centrale Operativa dei Carabinieri di Peschiera del Garda veniva contattata da uomo che si esprimeva in lingua tedesca. L’operatore, sebbene non conoscesse tale idioma, intuiva che il chiamante era molto agitato e si trovava in seria difficoltà, pertanto, provvedeva a contattare i colleghi della Centrale Operativa di Bressanone (BZ) per essere supportato da questi ultimi, sicuramente conoscitori della lingua. Difatti veniva avviata una conferenza telefonica a tre nel corso della quale si appurava che la richiesta di soccorso dell’uomo che aveva chiamato, un cittadino austriaco, era dovuta al fatto che la sua imbarcazione, a bordo della quale vi erano anche altre tre persone tra le quali un bambino di 4 anni, era appena affondata a largo delle acque della costa di Bardolino; l’uomo e gli altri due turisti adulti si erano aggrappati a un pezzo di plastica dell’imbarcazione rimasto a galla, mentre il bambino riusciva a rimanere in superficie con difficoltà, avendo indossato un giubbotto di salvataggio.
A quel punto, l’operatore della Centrale Operativa dei Carabinieri di Peschiera del Garda allertava immediatamente le pattuglie dell’Arma sul territorio, il personale della Guardia Costiera di Salò, della Squadra Nautica della Polizia di Stato di Peschiera del Garda e dei Vigili del Fuoco di Bardolino che, altrettanto rapidamente, provvedevano ad avviare le ricerche dei naufraghi. Tutto il personale predetto si adoperava immediatamente sia in acqua che sulla costa per ricercare i malcapitati e, nel frattempo, gli operatori delle due centrali operative dell’Arma mantenevano il contatto telefonico costante con l’austriaco al fine di acquisire maggiori dettagli utili alla loro localizzazione per poi comunicarli alle unità impiegate nella ricerca. Tale azione sinergica consentiva la risoluzione rapida ed efficacia dell’incidente; infatti, dopo pochi minuti, la Guardia Costiera comunicava all’Operatore della Centrale di Peschiera del Garda che avevano localizzato i turisti nelle acque di Lazise e li avevano tratti in salvo. Una volta raggiunto il porto di Lazise, ad attenderli vi erano due pattuglie dei Carabinieri e personale medico del 118 che provvedevano a prestare loro le prime cure, nonché offrire tutto il supporto e la vicinanza possibili ai quattro turisti austriaci. I sanitari, inoltre, sebbene le condizioni fisiche degli stessi non fossero particolarmente preoccupanti, disponevano comunque il loro ricovero presso gli ospedali di Negrar per il bambino e sua madre (S.D. di anni 40) e di Peschiera del Garda per gli altri due uomini (A.R. e O.S., rispettivamente di anni 39 e 41) per gli accertamenti del caso.
Tale operazione congiunta e conclusasi positivamente mostra ancora una volta la vicinanza dell’Arma dei Carabinieri e l’attenzione per l’incolumità dei numerosi turisti che ogni anno giungono in vacanza sul Lago di Garda. I militari sono sempre pronti e solerti a recepire le numerose richieste d’aiuto e, come in questo caso, si attivano tempestivamente al fine di soccorrere e rassicurare le vittime di incidenti o reati di vario genere. Nel caso di specie, la prontezza dell’operatore della Centrale Operativa CC di Peschiera del Garda ha permesso di comprendere tempestivamente la gravità della situazione, mettendo subito in contattato il richiedente con un collega conoscitore della lingua tedesca. Questa conversazione ha permesso di raccogliere elementi indispensabili al fine di rintracciare i malcapitati, coordinando in modo rapido ed efficace le operazioni di soccorso e l’intervento delle varie unità impiegate nelle ricerche. Tale prontezza e professionalità e un lavoro congiunto delle varie unità intervenute, ha consentito di trarre in salvo i turisti, evitando che l’acqua fredda del Lago di Garda potesse causare loro gravi conseguenze.

 
 

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