Museo della Radio: porta Vescovo celebra Marconi e il wireless con “VR900”

 
 

Museo della Radio, ci siamo: in attesa dell’insediamento in porta Nuova, troverà ospitalità in porta Vescovo, con il doppio risultato di ridare vetrina ad una collezione unica e dignità culturale ad una struttura che rientra nell’area patrimonio Unesco di Verona.

Per la prossima primavera è già prevista una mostra “che vuole riqualificare il sito con la cultura e l’innovazione tecnologica“, anticipa Francesco Chiàntera, presidente e curatore di MURA, museo della radiocomunicazione intitolato a Guglielmo Marconi, di cui proprio oggi, 10 dicembre, ricorre l’anniversario del conferimento del premio Nobel. “VR900 sarà un’esposizione avveniristica, come lo fu Marconi, che dall’antenna unica al mondo in possesso del MURA, taglió i fili e connesse il globo, azzerando le distanze con la tecnologia wireless, che oggi guida il terzo millennio“.

VR900, attraverso la tecnologia 3d e la realtà aumentata, permetterà un’esperienza unica e immersiva, portando il visitatore ad essere parte integrante del periodo storico che ha scelto di visionare. “Parto dal presupposto – continua Chiànteradi dare lustro alla nostra città e ai veronesi che hanno collaborato alla comunicazione globale. MURA è un progetto costante e impegnativo volto anche e soprattutto a riqualificare un patrimonio mondiale e una zona circostante, rendendo il tutto fruibile a cittadini e turisti in maniera costruttiva e propositiva, perché dove c’è cultura non c’è degrado!

Un lavoro indefesso, quello del direttore, per perseguire il suo scopo culturale e sociale: “Un forte ringraziamento va a tutta l’amministrazione comunale, in particolare all’assessore di competenza patrimoniale Edi Maria Neri, che, prima con porta Nuova e adesso con porta Vescovo, ha compreso l’importanza della risorsa culturale inestimabile che MURA, con le sue unicità (e ricordo con affetto il corner dedicato a Roberto Puliero), puó dare a Verona, candidandola a capitale comunicativa mondiale“.

La ricorrenza – A Marconi si deve lo sviluppo di un sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio, la telegrafia senza fili, poi evolutosi esponenzialmente in radio, tv e oggi base di tutti i sistemi wireless: per questo, primo italiano e appena trentacinquenne, gli fu assegnato il premio Nobel per la fisica il 10 dicembre 1909, in condivisione con Karl Ferdinand Braun. L’attribuzione fu decisa in quell’anno, iniziato con il clamoroso salvataggio dei passeggeri del transatlantico “Republic” proprio grazie al radiosoccorso.

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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