Mozart a Verona, un’edizione da “sold out”

 
 

Oltre il 90% degli eventi sold out e un aumento del pubblico in ascesa: più di 11.000 le persone che hanno partecipato agli eventi del Festival Mozart a Verona. Il 35% di pubblico in più rispetto alla scorsa edizione.

La quinta edizione del Festival Mozart a Verona, che si è conclusa il 31 gennaio scorso, ha evidenziato una risposta del pubblico decisa.

SOLD OUT. Esauriti i biglietti disponibili per quasi tutte le proposte. Sono stati 27 gli eventi da tutto esaurito su 33 appuntamenti in cartellone (oltre ai due che si sono tenuti all’aperto: i concerti per campane). Un esempio su tutti? Il Flauto Magico della Fondazione Arena di Verona, che ha inaugurato la Stagione Lirica 2024 il 21 gennaio (con repliche il 24, il 26 e il 28) e Don Giovannial Teatro Ristori (25 e 27 gennaio), che hanno contato il tutto esaurito per ciascuna delle sere di programmazione.

PERLE E DIAMANTI. Proprio al Teatro Ristori, con Don Giovanni, il pubblico ha potuto assistere a una piccola, preziosa perla: la realizzazione dell’opera in forma semi-scenica eseguita da un’orchestra su “strumenti originali” dell’epoca con accordatura storica. Punta di diamante invece l’esibizione di Louis Lortie con I Virtuosi Italiani, il 18 gennaio sempre al Ristori, dove il pianista canadese, acclamato dalla critica, ha diretto l’orchestra e si è esibito al pianoforte.

IL FESTIVAL. Il Festival Mozart a Verona, dal 5 al 31 gennaio, ha raddoppiato gli appuntamenti rispetto all’edizione passata, con una proposta di alta qualità che attraversa generi ed epoche e che celebra il genio di Salisburgo che nel 1770 a Verona trovò riconoscimento, fama e ambizione.

Dai concerti sinfonici e cameristici al teatro di prosa, dall’opera ai concerti di campane, dagli spettacoli per ragazzi e le lezioni-concerto a incontri di divulgazione culturale e scientifica, fino a contaminazioni con la musica contemporanea, jazzistica e per banda: un mese di eventi che il pubblico ha gradito, alcuni di questi gratuiti e altri a pagamento.

“La quinta edizione del Festival Mozart ha avuto uno sviluppo tra il 5 e 31 gennaio con una serie di spettacoli e eventi che non hanno toccato solo la musica classica ma anche la musica contemporanea, il jazz, spettacoli per bambini, coniugando iniziative di  altissimo livello con altre più ‘pop’ – spiega l’assessora alla Cultura Marta Ugolini -. Quest’anno, anche grazie all’ampliamento degli spazi, con ben 19 sedi distribuite sulla città, ai numerosi partner e al grande impegno dei promotori, il 90 per cento degli spettacoli ha registrato il sold out. Siamo quindi felici del risultato e riconoscenti a Fondazione Cariverona, a Fondazione Arena e all’Accademia Filarmonica che insieme al Comune hanno promosso il Festival, e alla trentina di organizzazioni artistico culturali cittadine che hanno risposto al nostro appello. Stiamo già lavorando alla prossima edizione”.

“Lo strenuo lavoro che ha preceduto il festival e l’azzardo di concentrare così tanti eventi in un ristretto periodo è stato premiato – ha aggiunto il consigliere comunale Pietro Trincanato-. Abbiamo avuto la fortuna di poter contare su un tessuto cittadino che offre davvero istituzioni musicali di alto profilo e dal portentoso potenziale creativo, affiancate da realtà come la Big Band Ritmo Sinfonica “Città di Verona”. Il sold out della quasi totalità degli spettacoli dimostra che se alla città e ai visitatori si offre un programma di qualità, comunicato bene e  in cui si mettono in rete diverse forze, i risultati arrivano. L’obiettivo per la prossima edizione è partire ancora prima con la campagna di informazione e dare al Festival una dimensione internazionale e soprattutto europea”.

“Tra i punti di forza di questa edizione voglio sottolineare il ruolo da protagonisti dei giovani – afferma il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco -. Il successo del Don Giovanni – interpretato dall’orchestra Frau Musika, composta da talenti under 30 provenienti da tutto il mondo – dimostra che il linguaggio universale della musica classica ha il potere di creare unità e coesione, scavalcando qualsiasi confine geografico o barriera generazionale. È perfettamente in linea con il lavoro di valorizzazione delle nuove generazioni che, come Fondazione, portiamo avanti da tempo. Siamo, inoltre, soddisfatti della rete sempre più ampia e solida – nata qualche anno fa su nostro impulso – che si è progressivamente sviluppata attorno al festival: è il segno di una città che, quando lavora insieme per obiettivi comuni, è in grado di ottenere grandi risultati”.

“Tutti noi di Fondazione Arena siamo entusiasti della crescita di questo Festival – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona –. La rete di proposte e collaborazioni messa in atto, quest’anno più che mai, ha dimostrato la capacità di risposta e la vitalità di Verona. Siamo davvero felici che i cittadini, fra gli appassionati da tutta Italia, si siano sentiti di nuovo a casa al Teatro Filarmonico, che abbiano affollato il loro teatro, con una proposta variegata che ha spaziato dalla formazione dei bimbi alla musica da camera all’opera completa, al centro della città e in un dialogo vivace con tutte le realtà culturali del territorio. Siamo già al lavoro per le ricche sorprese del 2025″.

“Questa quinta edizione di Mozart a Verona conferma il trend iniziato l’anno scorso di continua crescita del festival, ormai confermatosi definitivamente quale importante appuntamento del calendario culturale veronese – dichiara il direttore artistico del Festival Michele Magnabosco -. Prova lo è la viva partecipazione del pubblico, coinvolto non solo dall’alto livello della proposta ma anche dalla sua ampiezza. Partita dagli appuntamenti squisitamente musicali “classici” delle prime edizioni, la rassegna si muove ora in un panorama sempre più variegato (non solo musica classica ma anche contemporanea, jazz) e interdisciplinare con teatro di prosa, spettacoli per ragazzi, appuntamenti divulgativi per giovani e meno giovani e ricerca musicologica. Punto di forza di Mozart a Verona è sicuramente la generosa e concreta disponibilità degli enti partner a mettere in rete e condividere le proprie eccellenze in quella che si può ormai definire una vera a propria comunità di soggetti che collaborano pariteticamente all’arricchimento dell’offerta artistica e culturale della città di Verona”.

Nata nel 2020 grazie ai promotori Comune di Verona, Fondazione Cariverona, Accademia Filarmonica di Verona e Fondazione Arena di Verona, la rassegna ha segnato un nuovo, importante traguardo, confermandosi un grande festival della città, come era desiderio e auspicio.

Sotto la direzione artistica di Michele Magnabosco, affiancato da Pietro TrincanatoAndrea Marcon e Stefano Trespidi,il Festival Mozart a Verona ha coinvolto le più significative realtà culturali cittadine. Anche IUSVE, Istituto Universitario Salesiano Venezia, sede di Verona, ha attivato una collaborazione preziosa con il Festival per la comunicazione digitale.

Fondamentale è stato e sarà l’apporto degli enti partner, quest’anno arrivati ad essere 21, che hannocompreso e abbracciato appieno lo spirito di Mozart a Verona: non un “palco” su cui presentare una proposta, ma un’autentica comunità attraverso la quale condividere la propria eccellenza.

LE DIFFERENZE. Due le differenze rispetto al successo registrato anche nella precedente edizione (gennaio 2023). Sono state aumentate le proposte non prettamente musicali: quest’anno è stata incoraggiata la formula mista, che non accoglie quindi solo musica e non solo musica classica, come NED Ensemble il 20 gennaio scorso al circolo Unificato dell’Esercito, il Corpo Bandistico Arrigo Boito in piazza dei Signori (21 gennaio) o la Big Band Ritmo Sinfonica “Città di Verona” al Teatro Camploy il 30 gennaio, che ha affiancato Mozart al jazz. Per non parlare della proposta, vincente, tra teatro e prosa che ha aperto il festival il 5 gennaio (Paolina Leopardi racconta Mozart, Sonia Bergamasco come voce recitante e il maestro Marco Scolastra al pianoforte). Una scelta gradita la pubblico e che ha premiato gli organizzatori e gli enti partner.

I LUOGHI. Un’altra differenza rispetto al passato e che ha trovato consenso nel pubblico, l’espansione a livello geografico, con 19 sedi differenti e decentrate (l’anno scorso erano 7): come l’evento proposto a Eataly, Fondazione E.ART.H con Amadeus for Brass! del quintetto d’ottoni Piazza Brass, evento in overbooking. Oppure il concerto d’archi nella galleria delle sculture del Museo di Castelvecchio il 14 gennaio o la collaborazione con Palazzo Maffei, che ha visto Museo in Musica, il 28 gennaio scorso. Tutti siti apprezzati, visto il riscontro di pubblico, resi disponibili grazie alla buona pratica di collaborazione tra pubblico e privato. Non solo: il pubblico ha potuto ammirare gioielli nascosti della città, come San Pietro in Monastero, dove si è esibito il Trio Pantoum, composto da tre giovani talentuosi dalla raffinata capacità, e San Domenico al Corso con lo spettacolo di prosa VeronInMozart dei veronesi Andrea De Manincor e Luca Sartori.

LARGO AI GIOVANI… Non solo il Trio Pantoum: iconico il caso del Don Giovanni al Teatro Ristori, che ha visto sul palcoscenico il progetto di Frau Musika, l’orchestra di giovani talenti specializzata in musica barocca under 30, progetto sostenuto dalla Fondazione Cariverona. Ma anche le giovanissime voci bianche in scena al Teatro Filarmonico per Il Flauto Magico, nei panni dei genietti, e i giovani e talentuosi musicisti de L’Appassionata, orchestra da camera nata in seno di Gaspari Foundation, che ha suonato musiche di Carl Philipp Emanuel Bach e Mozart padre e figlio in Sala Maffeiana il 29 gennaio. Anche il pubblico giovane, poco alla volta, si sta accorgendo del Festival, con una partecipazione ancora contenuta ma costante.

… E ALLE PROSSIME GENERAZIONI. Giovani e giovanissimi. Come lo spettacolo pensato per i più piccoli, e che quest’anno per la prima volta ha coinvolto le scuole d’Infanzia e Primaria, dai 3 agli 8 anni: Baby Mozart K1, K2, K3,… STELLA! promosso da Fondazione Arena in collaborazione con Fucina Culturale Machiavelli. Uno spettacolo divertente e partecipativo per approcciare i piccolissimi: la generazione che verrà. Anche Fucina Harmonica e I piccoli suonatori del laboratorio musicale, con Papà Leopold e i suoi giocattoli, primo appuntamento del ciclo divulgativo AperiMozart di Fucina Machiavelli, il 13 gennaio al Teatro Fucina Machiavelli, si è fatto apprezzare sia dai piccoli che dai grandi.

DIVULGAZIONE. Anche la parte più prettamente culturale e divulgativa, come il convegno all’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere a Palazzo Erbisti, con il pomeriggio di studio Mozart a Verona, ha suscitato interesse. Così come la presentazione del libro La dolce sua effigie mi è di conforto, edito dall’Accademia Filarmonica di Verona a cura di Michele Magnabosco, presentato dal Direttore dei Musei Civici Francesca Rossi e  Vincenzo Borghetti dell’Università di Verona il 23 gennaio in Sala Maffeiana alla presenza della replica fedelissima ad alta definizione del Ritratto veronese di Mozart del 1770.

UNO SGUARDO ALLA PROSSIMA EDIZIONE. Si pensa già alla prossima edizione. Ci saranno delle novità, visto il riscontro da parte del pubblico c’è l’idea di aprire ad altre forme d’arte, come cinema e danza e si cercherà un maggior coinvolgimento della fascia giovane, anche attraverso l’apertura a manifestazioni artistiche culturali più 

 
 

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