Ministero Interno, contributo Irpef 5 x 1000: pubblicati gli importi dei Comuni assegnatari. Verona seconda in classifica

 
 

Il Dipartimento della finanza locale del ministero dell’Intero ha pubblicato gli elenchi dei Comuni assegnatari delle risorse del 5 per mille dell’Irpef 2017 relativa all’anno di imposta 2016.

Sono sei distinti elenchi corrispondenti alle diverse date in cui sono stati disposti i pagamenti delle somme spettanti: il primo relativo all’erogazione avvenuta il 6 maggio 2019 e l’ultimo per l’erogazione avvenuta il 26 ottobre scorso.
Le somme introitate dovranno essere esclusivamente destinate per finalità di utilità sociale (DPCM 23 aprile 2010 art. 12, punto 6) inoltre non possono essere finanziate spese di pubblicità mentre sono ammesse spese per costi amministrativi interni, anche di personale.

Insieme agli elenchi il Ministero ha pubblicato anche i primi rendiconti già ricevuti dai Comuni (Comuni di Rosà e di Schio) per le medesime erogazioni in ossequio all’onere posto a carico di ciascun Comune l’obbligo di rendicontarne l’utilizzo entro un anno dalla ricezione delle somme. Al fine del calcolo della data cui calcolare la decorrenza del termine di un anno viene stabilita nel primo giorno del secondo mese successivo a quello in cui e assegnato il contributo del 5 per mille, per cui la scadenza della rendicontazione varia dal 30 giugno 2020 al 30 novembre 2020.

La procedura di rendicontazione varia a seconda dell’importo del contributo ricevuto:

1) per contributi inferiori a 20.000 euro dovranno essere compilati i modelli A e B di cui alla circolare n. 4/2017 mentre la documentazione non va spedita ma conservata agli atti dell’ente per 10 anni.

2) per contributi superiori a 20.000 euro (il limite di 20.000 si riferisce ad ogni singola erogazione e non al contributo intero – principio di cassa) dovrà essere compilato un certificato telematico – composto da due Sezioni (A e B) e dalla Relazione Illustrativa delle attività espletate – entro il trentesimo giorno la scadenza dell’anno prevista per la redazione del rendiconto.

La certificazione prevede la firma del responsabile del servizio finanziario, del responsabile dei servizi sociali e dell’organo di revisione economico-finanziario.

Il Comune di Verona (popolazione 257.993 abitanti)1, che compare nel 4^ elenco dei Comuni assegnatari del contributo 5 x 1000 anno 2019, ha introitato il 16 luglio 2019 la somma di euro 75.940,65.

Com’è andata per le altre città capoluogo di provincia del Veneto?

Tutti gli altri Comuni capoluogo di provincia del Veneto hanno incassato il contributo il 06 maggio 2019 con evidenza delle seguente somme:

  • Comune di Vicenza importo di euro 53.264,27 (popolazione 110.790 abitanti)1;
  • Comune di Treviso importo di euro 41.130,92 (popolazione 84.999 abitanti)1;
  • Comune di Rovigo importo di euro 15.606,23 (popolazione 51.104 abitanti)1;
  • Comune di Belluno importo di euro 24.054,43 (popolazione 35.833 abitanti)1;
  • Comune di Padova importo di euro 56.389,25 (popolazione 210.912 abitanti)1;
  • Comune di Venezia importo di euro 81.559,76 (popolazione 260.520 abitanti)1.
Comune Abitanti (01/01/19) Contributo      5 x 1000 € /Abitante
Verona      257.993 € 75.941,00 € 3,40
Vicenza      110.790 € 53.264,00 € 2,08
Treviso        84.999 € 41.131,00 € 2,07
Rovigo        51.104 € 15.606,00 € 3,27
Belluno        35.833 € 24.054,00 € 1,49
Padova      210.912 € 53.389,00 € 3,95
Venezia      260.520 € 81.560,00 € 3,19

 

Dal punto di vista del cittadino, il cinque per mille rappresenta una forma di finanziamento delle organizzazioni non profit, delle Università e degli Istituti di ricerca scientifica e sanitaria che, a differenza delle donazioni, non comporta maggiori oneri, in quanto all’organizzazione prescelta (con l’indicazione del codice fiscale nella dichiarazione dei redditi) viene destinata direttamente una quota dell’IRPEF.

Dal punto di vista dello Stato rappresenta invece un provvedimento di spesa, in quanto teoricamente vincola parte del gettito dell’imposta sui redditi (IRPEF) alle finalità individuate dal contribuente.

Oltre che come nuova forma di finanziamento del cosiddetto terzo settore, l’istituto del 5 x 1000 è considerato dalla dottrina giuridica quale esempio di sussidiarietà fiscale.
In virtù della previsione del 5 x 1000 viene difatti garantita al contribuente una sfera di sovranità nella quale egli stesso può teoricamente decidere a chi destinare parte della ricchezza con cui contribuisce alle spese pubbliche (art. 53 Costituzione: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche…) al di fuori dell’usuale processo per cui è unicamente il Parlamento a decidere sulla destinazione del gettito delle imposte (sulla base del principio no taxation without representation).

In tale prospettiva, l’intento del 5 x 1000 non è solo l’individuazione di nuove forme di sovranità, ma pure la responsabilizzazione del contribuente nell’individuazione degli enti che meritano di essere finanziati con le risorse pubbliche.

Il 5 x 1000 rappresenta inoltre un’applicazione pratica del principio di sussidiarietà orizzontale (art. 118, quarto comma della Costituzione: Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà).

Possiamo considerarlo però anche in un altro modo. Il 5 per mille è un gesto di generosità che permette democraticamente a tutti di fare concretamente qualcosa per migliorare e cambiare il mondo in cui viviamo.

 

Alberto Speciale

1(Popolazione alla data del 01/01/2019, fonte ISTAT).

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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