#LiberiDaiVeleni; in diretta tv nazionale Legambiente lancia l’allarme per il Fratta Gorzone (Cologna Veneta)

 
 

Ieri, in occasione di Puliamo il Mondo, manifestazione di Legambiente che ha raggiunto la 29-esima edizione, migliaia di volontari si sono avvicendati nella pulizia di aree del nostro territorio per sottolineare come sia fondamentale prendersi cura dell’ambiente che viviamo.

In quel di Cologna Veneta si è svolto l’evento di punta regionale in collaborazione con il Circolo Legambiente Perla Blu e numerose realtà locali, durante il quale Legambiente è voluta tornare a parlare dello stato di salute del fiume Fratta Gorzone afflitto da numerose problematiche e che rimane un osservato speciale con la campagna nazionale #liberidaiveleni per il risanamento ambientale e il diritto alla salute nei territori dell’Italia inquinati ed ha lanciato l’allarme per la pericolosa presenza di glifosate nelle sue acque.

Le volontarie e i volontari coinvolti al Parco del fiume Fratta Gorzone hanno svolto diverse attività volte a comprendere lo stato di salute del fiume: dalle grosse pulizie delle rive dai rifiuti, all’attività minuziosa di ‘River Litter’, un monitoraggio scientifico che rientra nella ‘Citizens Science’ e che permette la classificazione delle varie tipologie di rifiuto nell’alveo, fino al prelievo di campioni per la verifica della presenza di inquinanti, senza dimenticare l’osservazione della vegetazione e della morfologia del territorio.
Nell’arco della giornata, oltre alle attività di raccolta, Legambiente ha voluto richiamare l’attenzione sulle criticità irrisolte che affliggono il territorio inscenando un ennesimo blitz ‘BASTA PFAS’ all’altezza dell’ingresso nel fiume dello scarico A.ri.c.a. che raccoglie le acque di depurazione delle attività produttive della zona.

Legambiente è tornata a Cologna Veneta per ripetere alcune delle attività già svolte durante l’estate appena trascorsa con il progetto Operazione Fiumi, la campagna regionale di Legambiente Veneto che nei mesi scorsi ha visto centinaia di persone coinvolte in attività di citizens science lungo le principali aste fluviali della regione. L’associazione ambientalista ha monitorato numerosi parametri ambientali utili a comprendere lo stato di salute in cui versano i nostri fiumi; il Fratta Gorzone è risultato essere tra quelli meno in salute: dall’eccessiva presenza di batteri fecali, passando per l’elevato carico antropico e fino alla presenza del pericoloso glifosate che è stato rilevato in tutti i punti campionati.

Per il Fratta Gorzone sono stati scelti 3 punti di campionamento: partendo da Cologna Veneta fino alla sua immissione nel Brenta vicino a Chioggia.
Proprio il punto più a monte di Cologna Veneta ha fatto rilevare pesanti valori di conducibilità e carica di Colibatteri, che stanno ad indicare una scarsa depurazione dei reflui scaricati a monte (consorzio A.RI.C.A. del settore delle concia).

In particolare, il valore di Escherichia Coli riscontrato nel fiume, pari a più di 24.000 unità batteriche in 100mL., è di quasi 5 volte quello consentito allo scarico di un depuratore (5000 UFC/100mL) e quasi 50 volte quello massimo consentito per le acque balneabili (500 UFC/100mL).
Il dato è ancora più preoccupante in quanto è risultato essere in linea con la serie storica decennale di analisi svolte da parte di ARPAV (pubbliche e disponibili sul loro sito web).

Dalle campagne di monitoraggio ARPAV emergono concentrazioni preoccupanti di alcuni noti inquinanti legati alla produzione industriale a monte di Cologna Veneta, ovvero PFAS (PFOA, PFOS) e Cromo VI, ma anche noti erbicidi legati alla produzione agricola, come il glifosate e il suo metabolita (AMPA), e il Metolachlor e il suo metabolita (Metolachlor ESA).
Meno preoccupante la situazione a valle sui punti di campionamento di Vighizzolo D’Este e Cavarzere, avendo il fiume quel minimo di capacità autodepurativa che gli consente di recuperare il pesante inquinamento a monte.

Dal punto di vista geomorfologico e biologico, si è riscontrata una scarsa naturalità del corso d’acqua e un carico antropico elevato (vegetazione banale, presenza di rifiuti e/o costruzioni impattanti attorno ai punti di campionamento).
I dati raccolti dai volontari di Legambiente sono fotografie puntuali di un tratto di fiume in quel momento per cui i risultati non sono estendibili in linea generale, ma consentono comunque di mettere in evidenza le possibili criticità.

È proprio la confermata presenza di Glifosate a preoccupare maggiormente Legambiente che in occasione dell’evento di Puliamo il Mondo di Cologna Veneta in diretta su RaiTre ha voluto lanciare un nuovo e forte allarme per lo stato di salute del Fratta Gorzone, da troppo tempo abbandonato dalle Istituzioni ad un destino di canale collettore dei reflui degli insediamenti produttivi e delle attività agricole.
I PFAS preoccupano molto – spiega Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Venetoma non devono essere l’unico elemento su cui concentrare gli sforzi per ottenere il risanamento del Fratta Gorzone. La scarsa depurazione del fiume e la preoccupante presenza di glifosate che abbiamo riscontrato con le nostre indagini sono l’ennesima testimonianza del dramma ambientale che percorre questo territorio, afflitto anche dalla continua sottovalutazione da parte della politica circa la portata dell’inquinamento chimico-fisico a cui è sottoposto il fiume”.

Per questo – conclude Lazzaro – oggi torniamo a ribadire l’urgenza di intervenire sia a livello regionale con azioni puntuali e strutturali di monitoraggio e controllo delle attività produttive ed agricole, sia a livello nazionale con l’introduzione di limiti più stringenti per PFAS e Glifosate. Limiti su cui fino ad oggi nessun governo che si è succeduto ha avuto coraggio di esprimersi con fatti concreti”.

 
 

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