Le Farmacie resteranno Agec ma si innesca la polemica

 
 

L’incontro di ieri tra Sindaco Damiano Tommasi, Presidente e Vice Agec Anita Viviani e Franco Dal Bello, con la partecipazione dell’Assessore Michele Bertucco e delle sigle sindacali, ha espresso plenariamente la contrarietà dell’Amministrazione all’alienazione da parte dell’Azienda di via Noris del servizio farmaceutico.

L’argomento della vendita delle Farmacie per finanziare il piano casa, non è assolutamente sui tavoli di discussione ne’ di Comune ne’ tantomeno di Agec, nonostante il mutuo che pesi per 25€ mln sino al 2034, senza la possibilità di surrogarlo a causa di una clausola inserita al momento della stipula e che prevede il pagamento integrale degli interessi, da calcolarsi sino alla fine dello stesso anche in caso di estinzione anticipata.

Alla notizia, Verona Domani interviene con una nota nella quale il gruppo di Matteo Gasparato si dice basito dal cambio di posizione di Michele Bertucco, assessore al Bilancio, Patrimonio e Personale. “La sua iniziale posizione – si legge –, quella del 2020, era ben diversa da quella odierna del sindaco, dove richiama Benini, e per Verona Domani rappresenta una chiara dimostrazione di incoerenza.

L’atteggiamento di Bertucco, silente oggi nei confronti della gestione di Agec riguardo le farmacie comunali, rappresenta il modus operandi di questa amministrazione. Adesso che sono loro al Governo cambiano bandiera come più fa comodo.

Questa incoerenza mina la fiducia nella capacità del sindaco Tommasi, condizionato e succube del pensiero di Bertucco, di prendere decisioni ponderate e basate sugli interessi della comunità”.

“Apprendo con stupore e perplessità – la risposta dell’Assessore Michele Bertucco di quanto scritto da Verona Domani nei miei confronti sul tema delle farmacie Agec. Come esponente di opposizione nei decenni scorsi ho sempre manifestato preoccupazione – e la confermo – per il mutuo pesantissimo affibbiato dall’amministrazione Tosi ad Agec per l’acquisto delle farmacie comunali, perché pesava e pesa come un macigno sull’agibilità dell’azienda. Ciò nonostante, la buona gestione attuata dall’azienda ha consentito recentemente di portare i conti aziendali fuori dal “profondo rosso” a cui quella scelta li aveva condannati, e di questo non posso che rallegrarmene. Non comprendo, quindi, chi avrebbe cambiato idea e chi sarebbe succube di chi; l’intervento del partito di opposizione mi sembra del tutto sconclusionato”.

 
 

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