L’Arena non è una scatola di biscotti

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

L’Arena non è una scatola di biscotti

Sono Luigi Lazzarelli, architetto, e ho a cuore i monumenti della mia città.

Ho visto allibito la presentazione dei progetti premiati nel concorso di idee per la copertura dell’arena. I progetti vincitori fanno assomigliare il monumento a una vecchia scatola di latta, quelle con i biscotti dentro, non vedo il minimo rispetto le antiche pietre; 

a questo punto chiudiamo gli arcovoli con delle belle vetrate, magari con i profili di alluminio, per togliere la corrente d’aria che potrebbe strappare il telo di copertura.

Nel merito del progetto vincitore poi, vorrei sapere come si vogliono tendere i cavi d’acciaio della copertura e come viene ancorata la struttura all’arena. Ci vuole una forza che, per essere contrastata richiederebbe un grande numero di fori di ancoraggio, ulteriore sforzo deriverebbe dal vento, che causerebbe un forte effetto vela.

Altro aspetto che non mi pare sia stato preso in considerazione è relativo all’acustica: il velario originale proteggeva il pubblico di 20 secoli fa durante gli spettacoli circensi, oggi non penso che si possa ascoltare un’orchestra e dei cantanti che non sono amplificati con il vento che fa vibrare il telo e la pioggia che batte sulla copertura.

Non riesco a capire come si pensi di risolvere i problemi della stagione lirica con un telo, un telo ben più pesante ci vorrebbe per coprire la cattiva amministrazione dell’ente lirico veronese, gestito da anni in maniera “dubbia”.

Se lo sponsor ha un tale entusiasmo che vorrebbe sponsorizzare lui la realizzazione della copertura per 13 milioni di Euro, perché non lo si fa diventare socio della fondazione e entrare nella gestione del disastrato ente lirico: con quella cifra si copre il passivo della fondazione, e si pensa a rilanciare la stagione lirica.

Luigi Lazzarelli

 

 
 

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