La Paglia su AMIA: “Maggioranza e vertici aziendali sanno cosa fare?”

 
 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Elisa La Paglia, consigliere comunale del Partito Democratico.

“Mentre l’amministrazione comunale di Verona si appresta a chiedere – stasera in Consiglio comunale – l’ennesima sospensione di 6 mesi del project Amia per rimettersi a studiare una nuova “exit strategy”, questa volta basata sul definitivo abbandono del piano di estensione della raccolta porta a porta, a pochi chilometri da noi i 46 Comuni del Consorzio Verona Due fanno segnare risultati invidiabili con una raccolta differenziata al 72% basata proprio sul porta a porta, un bilancio florido e una spiccata capacità di farsi capire da cittadini e categorie economiche.

Pur condividendo la necessità di trovare una soluzione alternativa al project financing, c’è da domandarsi se questa amministrazione e gli attuali vertici Amia abbiano le capacità di risollevare le sorti del settore e dell’azienda stessa la quale risulta continuamente scossa dalle fibrillazioni politiche della maggioranza e il cui bilancio 2017 rischia di chiudere in rosso di almeno 400 mila euro.

Appena 3 mesi e mezzo fa, il 15 febbraio, abbiamo votato una mozione per valutare la possibilità di tornare in house, ma la strada non è mai stata provata davvero. Ora questa nuova ipotesi, che addita il porta a porta come il nuovo capro espiatorio.

Nella lettera con cui il presidente Amia definisce il porta a porta poco conveniente ed eccessivamente usurante per il personale, si dice che il 40% degli addetti a questa attività accuserebbe un qualche titpo malattia invalidante. Purtroppo manca tutta l’analisi di come l’azienda è stata gestita finora: scarsità di risorse e mezzi; turni inadeguati; i nuovi assunti spediti negli uffici mentre per strada andavano 100 interinali che oltre ad esserci costati di più di un dipendente regolarmente assunto ora rischiano pure di essere lasciati a casa.

Quanto alla proposta del cassonetto intelligente, ci sarà consentito di dubitare: che utilità può avere la tessera per l’apertura del cassonetto in una città turistica come Verona che di notte fa 250 mila abitanti e di giorno 400 mila? Che ruolo può rispetto al corretto conferimento dei rifiuti?

Confrontata con la progressione della raccolta differenziata nei Comuni del Consorzio Verona Due, il nostro livello di differenziata, da anni fermo sotto al 50%, è indietro quasi di 15 anni.

Da tempo ripetiamo che il rilancio del raccolta rifiuti a Verona necessita di una strategia di ampio respiro e di scelte importanti che tuttavia questa amministrazione non sembra avere la capacità né il coraggio di prendere. La stessa richiesta del presidente Miglioranzi rappresenta una aperta sconfessione della sua gestione. E pensare che c’è chi vorrebbe riconfermarlo”.

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here