“Verona Risuona” – rassegna alla 14° edizione dedicata a sound art e digital art a cura dell’Accademia di Belle Arti di Verona, del Conservatorio di Verona e dell’Academy of Music and Drama di Goteborg (Svezia) e coordinata dall’associazione culturale Diplomart – torna ad animare la città dal 27 maggio al 2 giugno con una serie di concerti, installazioni e performance in diverse location, ideate ed eseguite da decine tra musicisti, artisti e cittadini.
“Verona risuona”: passato e presente – Nel 2009 lo sviluppo europeo della rassegna è stato insignito dal Ministero della Cultura italiano come “miglior progetto per l’anno europeo della creatività”; con direzione di Hugh Ward-Perkins e Francesco Ronzon, direzione artistica di Staffan Mossenmark e coordinamento del progetto/art director Ass. Cult. Diplomart/Ginevra Gadioli, “Verona risuona” quest’anno si declina sul tema della crittografia, la scrittura segreta: “Segni. Messaggi. Informazioni. La vita è un continuo flusso di comunicazioni. Ma non tutte sono interpretabili usando lo stesso codice – spiega l’organizzazione – e, soprattutto, non tutti i codici sono espliciti e pubblici. Alcuni possono essere cifrati, segreti, nascosti o poco conosciuti. Gli anagrammi. Il gergo della mala. I codici segreti delle spie. Il simbolismo onirico. Le poesie fonetiche dadaiste. I linguaggi immaginari (ad. es. l’elfico di Tolkien). L’uso dello stile nelle subculture giovanili. L’ineffabilità dell’arte contemporanea. I linguaggi di programmazione dei computer. Ognuno di questi esempi allude all’esistenza di un qualcosa che per varie ragioni non può essere detto in modo esplicito nel linguaggio ordinario (per paura, censura, pudore, timidezza, specialismo, stigmatizzazione, rimozione psicoanalitica ecc. ecc.). Ed è costretto quindi a restare nascosto tra le pieghe della vita, dell’arte e delle narrazioni“.
“La fabbrica dei corpi” di Alter Shor – Tra gli spazi coinvolti, “Risco” in via Trezza, 12, studio di architettura aperto alle contaminazioni interdisciplinari; si entra da un portone, si attraversa un cortile, come in un percorso telescopico si arriva ad una microscopica corte dominata da un gelso carico di frutti (delizia dei golosi pennuti indigeni), si passa nello studio e poi in una scatola di vetro, la stanza segreta dove si proietta l’interpretazione di “Verona risuona” secondo il Risco team: un ipnotico video intitolato “La fabbrica dei corpi“, fluido amalgama di note, colori e immagini 3d degli edifici più rappresentativi dei grandi nomi dell’architettura. Il tutto firmato da Alter Shor, pseudonimo (o no?) misterioso che cela…