La cardiologia festeggia i suoi primi 50 anni

 
 

La Cardiologia nasce come disciplina clinica, branca della medicina interna. L’Italia è stato uno tra i primi paesi a dare alla Cardiologia la sua “dignità” di reparto indipendente. In particolare a Verona il Prof. Arrigo Poppi intuì con lungimiranza le prospettive di crescita e di sviluppo della cardiologia e nel 1968 inaugurò l’Unità di Cure Intensive Cardiologiche, seconda in Italia dopo Torino.

Questo avvio precoce e visionario della medicina cardiovascolare a Verona diede ai suoi Ospedali un notevole impulso e un supporto per le successive innovazioni diagnostiche e terapeutiche quali la coronarografia, il trattamento dell’infarto acuto e lo sviluppo della cardiochirurgia.

La fondazione dell’Università e della sua Facoltà di Medicina a Verona nei primi Anni Ottanta, rinforzò ulteriormente quello spirito innovativo e moderno che si era venuto a creare. In tale contesto il professor Piero Zardini diresse la Cardiologia dal 1982 al 2004 e il professor Corrado Vassanelli lo sostituì dal 2004 fino alla sua recente scomparsa nel 2017.

Quest’anno la Cardiologia di Verona compie 50 anni. Dalla sua fondazione non ha mai smesso di crescere, tanto che oggi, è uno dei reparti più grandi dell’Azienda OspedalieraUniversitaria Integrata di Verona. L’Unità Operativa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata i Verona si sviluppa su tre sedi: Polo Confortini, Ospedale Geriatrico e Ospedale di Borgo Roma.

Con i suoi 55 posti letto (8 di terapia intensiva) ed uno staff di oltre 100 medici tra i quali medici strutturati, medici specializzandi e cardiologi dottorandi – oltre 200 professionisti non medici – ogni anno la cardiologia di Verona visita oltre 70000 persone, ne ricovera circa 2600 ed esegue 3000 interventi di cateterismo cardiaco, cardiologia interventistica ed elettrofisiologia.

Questi numeri sono in linea con i volumi di assistenza dei più grandi ospedali d’Europa.

Trattandosi di un reparto universitario, la Cardiologia di Verona è sede della Scuola di Specializzazione in Malattie Cardiovascolari, una delle più grandi e prestigiose d’Italia, che ogni anno diploma gli specialisti in cardiologia che lavoreranno presso gli ospedali del Veneto e non solo.

L’attuale Direttore della Cattedra e del Reparto di Cardiologia di Verona è il prof. Flavio Ribichini, originario di Còrdoba, in Argentina. Laureato nella stessa città nel 1986, si è specializzato in Cardiologia presso l’Università di Torino nel 1992, e dopo periodi di lavoro e studio in Francia, Belgio e Stati Uniti, ha collaborato con il prof. Vassanelli presso l’Ospedale Universitario di Novara prima di trasferirsi a Verona nel 2006 come direttore dell’Unità di Emodinamica ed Interventistica Cardiovascolare a Borgo Trento.

Il confronto con altre realtà internazionali ha dato negli anni un’impronta di apertura e crescita dei giovani in formazione a Verona che hanno la possibilità di frequentare i centri di più alto prestigio della medicina Europea e Statunitense. 

“Tutti insieme, facendo tesoro di un passato ricco di 50 anni di crescita e grazie ad una scuola in continuo confronto con le migliori realtà accademiche internazionali, portiamo avanti un progetto ambizioso e dinamico” – spiega il Prof. Ribichini – “l’Azienda Ospedaliera e l’Università a Verona si complementano nella triplice missione di curare, educare e promuovere la ricerca. Con questa sinergia la nostra Cardiologia in questi ultimi dieci anni, grazie anche all’attento lavoro del Comitato Etico della nostra Azienda, ha raggiunto traguardi riservati solo a centri di eccellenza in Europa. Tra i tanti interventi mi piace ricordare il trapianto di cellule staminali nello scompenso cardiaco (in ambito di uno studio internazionale che ha visto Verona come unico centro coinvolto italiano), il progetto di denervazione renale per il trattamento dell’ipertensione resistente (terapia erogata in modo controllato e continuativo solo a Verona), studi di confronto tra angioplastica e chirurgia coronarica e tra sostituzione valvolare trans-catetere e chirurgia cardiaca convenzionale, il trattamento endovascolare della disfunzione erettile, un ambito di studio in rapido sviluppo in collaborazione con il Reparto di Urologia”.

Queste attività si integrano nel lavoro di routine di alto volume ed arricchiscono la pratica quotidiana di continui monitoraggi di qualità, controlli clinici specifici ed accesso a risorse tecnologiche innovative in un circuito virtuoso nel quale ricerca, docenza e assistenza formano parte del lavoro quotidiano.

Di tutto questo si parlerà il 29 e 30 Novembre alla Gran Guardia, occasione nella quale si daranno appuntamento i più prestigiosi cardiologi del Veneto e molti altri esperti nazionali ed internazionali. Sarà anche una grande occasione per la cittadinanza per vedere e conoscere “dal vivo” la Cardiologia di Verona.

La mattina del giovedì 29 verrà dedicata alla presentazione dei progetti e dei risultati della ricerca svolta a Verona da parte dei giovani ricercatori della scuola di specialità in cardiologia. Nel pomeriggio, i medici in staff della Cardiologia illustreranno i diversi aspetti dell’assistenza ai pazienti ambulatorali e degenti, con una descrizione dei risultati e dei progetti assistenziali futuri. I colleghi invitati da altre Università contribuiranno con il loro punto di vista sul futuro dell’educazione e dell’assistenza in Medicina Cardiovascolare in Italia e nel mondo.

Seguirà uno spazio dedicato a raccontare la storia di questi primi 50 anni e dei suoi protagonisti, per concludersi con una tavola rotonda intitolata “I prossimi 50 anni della Cardiologia di Verona: idee e progetti a confronto” alla quale parteciperanno autorità del mondo medico, politico, accademico ed economico della nostra città.

Venerdì 30 mattina si parlerà di cardiologia pediatrica, di aritmie e dell’importanza della ricerca clinica e dell’umanizzazione delle cure, come sottolineato dalle letture magistrali dei Professori dell’Università di Oxford, Mosca, Milano e Galway.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14,  verranno proiettati e discussi con gli esperti casi eseguiti nelle nostre sale di cardiologia interventistica, in particolare si parlerà di interventi percutanei mini-invasivi di angioplastica coronarica di alta complessità e di stents, sostituzioni valvolari aortiche trans-catetere (TAVI), riparazioni percutanee di valvola mitralica e di supporto meccanico al circolo in pazienti in shock cardiogeno.

Il convegno si chiuderà nel tardo pomeriggio con la lettura magistrale del Professor Gaetano Thiene, professore emerito della Università di Padova che, partendo dalle antiche origini della malattia cardiaca e lo scompenso cardiaco, come descritta ai tempi dell’imperatore Adriano, racconterà lo straordinario percorso che si concluse con il primo trapianto di cuore fatto in Italia, in Veneto, ancora oggi esempio ed orgoglio della medicina del nostro Paese.

L’evento è aperto a tutti.   

 
 

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