Innovabiomed si apre raccontando le nanotecnologie: fiera di Verona, 23 gennaio

Tommaso Ghidini
 
 

Nanotecnologie applicate alla cura delle patologie e ricadute delle spedizioni spaziali e della stampa 3D sulla ricerca medica: sono alcune delle tematiche al centro del convegno “The Health Care (R)Evolution” che, il 23 gennaio 2018, inaugura alla fiera di Verona la prima edizione di Innovabiomed, la due-giorni dedicata all’innovazione nel settore biomedicale.

Voce della lectio magistralis che aprirà l’incontro sarà una coppia di scienziati e ricercatori italiani di fama internazionale: Mauro Ferrari, presidente e ceo del Methodist hospital research institute di Houston, e Tommaso Ghidini, responsabile della sezione di Tecnologia dei materiali all’Agenzia spaziale europea-ESA.

Il programma della giornata proseguirà con la tavola rotonda che vedrà partecipare, oltre a Ferrari e Ghidini, il comitato scientifico di Innovabiomed, formato da Carlo Adami, chirurgo vascolare e ideatore della manifestazione, Gino Gerosa, direttore del centro cardiochirurgico dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Padova e Gianpaolo Tortora, direttore dell’unità operativa complessa di oncologia medica dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. Il dibattito prevede un confronto insieme alle istituzioni, rappresentate da Luca Coletto, assessore alla Sanità della Regione Veneto, e al mondo accademico, grazie al contributo di Rosario Rizzuto e Nicola Sartor, rispettivamente rettori delle Università di Padova e Verona.

Il format di Innovabiomed contempla anche seminari tecnici e workshop organizzati da aziende che fanno dell’innovazione il focus della propria attività e sono interessate a presentarsi ai produttori di dispositivi medici.

Mauro Ferrari, uno dei massimi esperti al mondo nella ricerca sulle nanotecnologie applicate in medicina, è presidente e CEO del Houston Methodist Research Institute, direttore dal 2013 dell’Institute of Academic Medicine del Methodist Hospital System ed executive vice president del Methodist Hospital System (TMHS). È stato fondatore e presidente del Department of Nanomedicine and Biomedical Engineering (nBME) che, grazie al successo del suo programma di ricerca, è stato il primo dipartimento al mondo di nanomedicina istituito in una facoltà universitaria di medicina. Dal 2006 è inoltre presidente dell’Alliance for NanoHealth (ANH), un consorzio con sede a Houston, che finanzia attualmente più di 300 ricercatori in nanomedicina.

Membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze “Dei Quaranta”, Mauro Ferrari è il pioniere delle tecnologie biomediche, nano e microscopiche, rivolte principalmente alle applicazioni per la somministrazione dei farmaci, il trapianto cellulare, i bioreattori per impianti ed altre modalità terapeutiche innovative. In questi campi ha pubblicato oltre 400 articoli – con revisione paritaria – e 6 libri. È inventore di oltre 40 brevetti e di altrettanti in fase di riconoscimento negli Stati Uniti e a livello internazionale. I suoi contributi gli sono valsi i premi: Blaise Pascal Medal della European Academy of Sciences (2012); Founders Award della CRS – Controlled Release Society, Presidential Young Investigator da parte della National Science Foundation; lo Shannon Director’s Award del National Institutes of Health; Innovator Award del programma oncologico del Dipartimento della Difesa; il Wallace H. Coulter Award for Biomedical Innovation and Entrepreneurship e il Premio Italiani nel Mondo dal Ministero degli Affari Esteri italiano. Mauro Ferrari è Fellow di AAAS, AIMBE e ASME e membro dell’Accademia Europea delle Scienze.

Tommaso Ghidini, capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’Agenzia Spaziale Europea, ha conseguito il dottorato di ricerca (Ph. D.) all’Università di Paderborn (Germania), con tesi in Meccanica della Frattura sperimentale e numerica, realizzata interamente all’Istituto di Ricerca dei Materiali del Centro Aerospaziale Tedesco. Dal 2005 al 2007 ha lavorato in AIRBUS, a Brema, sui maggiori programmi civili e militari dell’industria aeronautica europea, in particolare gli aeroplani A380, A350 e A400M, attualmente in servizio attivo nelle più importanti compagnie e forze aeree del mondo.

È approdato all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nel 2007, lavorando come esperto di meccanica della frattura e failure investigation. Nel 2009 è stato chiamato a occupare la posizione di ingegnere della Qualità e Sicurezza del razzo VEGA (Vettore Europeo di Generazione Avanzata), il razzo più recente della famiglia dei lanciatori ESA, fino al lancio di qualifica avvenuto con successo nel Febbraio 2012. Nel 2012 viene promosso a capo della Sezione di Tecnologia dei Materiali e dal 2017 dirige la Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’ESA. La Divisione, avvalendosi di laboratori e centri di calcolo di fama e livello mondiale, garantisce l’integrità strutturale dell’intera gamma di programmi e missioni spaziali dell’ESA.

Ghidini  tiene corsi nelle facoltà di Ingegneria Aerospaziale di prestigiose università europee ed è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti internazionali per il raggiungimento di fondamentali risultati nel settore aerospaziale. Nel 2011 è stato nominato revisore dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, svolgendo attività di valutazione e approvazione di programmi nazionali di ricerca e sviluppo sulle tecnologie più avanzate della produzione industriale.

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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