Il Papà del Gnoco padrone di Verona per un giorno

 
 

Verona, oggi, ha vissuto il suo 493° Venardì Gnocolar. Una giornata attesa dai centinaia di volontari che, con gli abiti della tradizione o sui carri realizzati in mesi di lavoro, danno vita al grande rito cittadino. E lo hanno fatto per regalare un sorriso soprattutto ai più piccoli, tanti dei quali vivono per la prima volta la magia del Bacanal.

Il corteo è partito alle ore 13.45, puntuale da Corso Porta Nuova. In testa il Papà del Gnoco che dopo aver ricevuto dal sindaco Damiano Tommasi le chiavi della città, sfila con la sua corte nella veste di primo cittadino temporaneo.

Rispettando la tradizione, infatti, questa mattina, il sindaco Tommasi ha ceduto al Sire del carnevale scaligero la ‘poltrona’, e ha incontrato tutte le maschere in sala Arazzi e sulla scalinata di Palazzo Barbieri. Non solo quelle veronesi, ma anche i carnevalanti provenienti dal resto d’Italia, venuti a omaggiare il sire Papà del Gnoco e la sua corte. Presenti le maschere dalla Sicilia alla Val d’Aosta e da Venezia a Savona.

“Quest’anno ci siamo lasciati circondare dal Carnevale – ha dichiarato il sindaco Damiano Tommasi –, con un percorso che porta il corteo tutto intorno al Municipio, la casa dei veronesi. Auguro a tutti di trascorrere una giornata di festa, un momento in cui è forse possibile liberarsi dalle nostre ‘maschere della quotidianità’, che spesso indossiamo senza che sia Carnevale, per essere così liberi di abbracciare appieno l’allegria di questo momento, che colora la città attraverso l’energia delle tante maschere coinvolte”.

“Ci sono tanti amici del carnevale veronese oggi presenti – ha sottolineato Corradi – maschere che vengono da tutta Italia. Un segno che la manifestazione veronese esce sempre di più dai confini locali, contagiando anche altre città con la nostra allegria. Un ringraziamento all’Amministrazione per la riqualificata area del Giardino d’Estate in cui quest’anno è stato realizzato il Villaggio del Carnevale, una zona degradata che è stata restituita alla città”.

 
 

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