Green Pass, Sboarina: “Problemi di privacy e applicabilità. Faremo il massimo ma prevedo criticità”

 
 

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha riferito ieri pomeriggio nel Question Time alla Camera sugli scontri avvenuti sabato durante le manifestazioni contro il Green Pass.

Fra la norma teorica e la sua applicazione c’è in mezzo un mare di mille complicazioni pratiche. Lo abbiamo visto con i decreti Covid e si ripete adesso con l’obbligo del green pass e il D-day del 15 ottobre, a cui stiamo lavorando da giorni ma che ancora presenta questioni da risolvere.
A dirlo è il sindaco di Verona, Federico Sboarina, il quale ha rilasciato una nota stampa nella quale commenta e analizza lo stato di cose presenti a meno di 48 ore da un venerdì 15 ottobre che si preannuncia caotico e ad alta tensione a livello politico.

Cominciamo dalle ovvietà – prosegue il sindaco; per la privacy, ad esempio, non si può chiedere in anticipo ai lavoratori chi ce l’ha e chi no. Questione che complica non poco l’organizzazione dei servizi pubblici, pensiamo ad esempio alle pattuglie della Polizia Locale oppure alle squadre di netturbini. Il Comune ha 2.000 dipendenti, fra cui i 300 agenti della Municipale, e AMIA ne ha 600. Senza contare il controsenso per cui, ad esempio, all’Anagrafe l’impiegato comunale deve avere il certificato verde ma nell’ufficio entrano centinaia di utenti al giorno che non sono soggetti al controllo.
Intanto, l’obbligo ha messo in moto la solita imponente macchina organizzativa da parte degli enti, anche se mappare ogni casistica è praticamente impossibile.

Al momento – riflette Sboarina – l’effetto più eclatante è stato quello dell’ordine pubblico con il ministro che ha riferito in Parlamento e lo scoppio nel paese della solita bagarre sulla violenza a Roma e le solite dimenticanze su quella a Milano e Torino. La violenza va condannata a prescindere, sia che venga da destra sia da sinistra. Stranamente, gli scontri di piazza dei centri sociali accaduti in contemporanea a Milano e Torino sono passati nell’indifferenza generale anche se ci sono state più denunce. Gli estremismi scomodi ci sono da entrambe le parti e meritano la medesima condanna e indignazione. Se si vuole veramente la pacificazione nazionale su questi temi, bisogna smetterla di strumentalizzare e di alzare lo scontro politico”.

“Ho condannato l’irruzione violenta alla CGIL di Roma – conclude il Sindaco – e dato la solidarietà ai vertici sindacali locali. Ma con il passare dei giorni non ho sentito altrettanto da parte degli esponenti del centrosinistra per gli scontri creati dagli estremisti di sinistra nello stesso giorno”.

 
 

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