Il filo rosso tra Roma e Verona

 
 

Tra otto-nove mesi si voterà anche a Verona e sicuramente anche il voto a casa nostra sarà influenzato dalle attuali vicende romane, quelle della giunta Raggi e delle sue continue debaclès, sta arrivando un messaggio, forte e chiaro, a quanti hanno votato il Movimento Cinque Stelle per la sua presunta diversità. Infatti si evidenzia ormai l’infondatezza di questa diversità, anzi stanno svanendo velocemente, in soli tre mesi, anni di propaganda sul mito dei “cittadini” al potere, sulla possibilità di amministrare senza corpi intermedi (senza partiti, senza sindacati), sulle dirette video per ogni riunione, che infatti non si fanno più, e sulla democrazia diretta, perché non si può votare tutti su tutto;  un portavoce, ad esempio, non si mette ai voti, si sceglie e basta. Anni di “noi siamo la gente”, svaniti alla prima vera prova di governo.

Il M5S si sta scoprendo un partito come gli altri, peggiore di tanti altri, con le correnti che paiono bande, con l’anima sempre più a destra e quella di sinistra, di quelli che, in buonafede, pensavano di essere così dei progressisti, annullata completamente. Ci sono i cerchi magici (che poi sarebbero i collaboratori fidati che ogni buon amministratore deve avere, e che possono però esser quelli giusti ma a volte sono quelli sbagliati e si pagherà per questo), e con le tipiche dinamiche interne, di competizione e invidia, che innesca il potere. Solo che i partiti hanno – o avevano – anche gli anticorpi, per quanto logorati: i congressi, le mozioni, i probiviri. Nei partiti il garante è tale perché qualcuno l’ha eletto, lo Statuto è condiviso, il simbolo è una proprietà collettiva. Ruoli e responsabilità chiare, regole stabilite a priori e non in corsa, a seconda della convenienza, come purtroppo troppo spesso fa il M5S.

La buona notizia in tutto questo, potrà sembrare paradossale, c’è: la politica alla fine chiede il conto. Ti ricorda che ha le sue regole, cioè che bisogna avere una propria classe dirigente, dentro e fuori dall’amministrazione, politici e dirigenti preparati e capaci, altrimenti finisce che ti prendi un sacco di scartini. La Politica non è morta, anzi. La Politica non può essere solo propaganda, ma occorre praticarla, giorno per giorno, senza cercare sempre le colpe altrove, ma assumendosi responsabilità, sbagliando, perché si può anche sbagliare, ma lavorando duro.

Perciò chi da noi aveva accarezzato l’idea che il M5S potesse contribuire alla resurrezione della Sinistra dura e pura, ormai si starà rendendo conto di quanto mal riposta fosse la sua fiducia, mentre a Destra si è capito che i Cinque Stelle sono concorrenza pura, da combattere prontamente. Quanti pronosticavano grandi performancès anche all’ombra dell’Arena dei seguaci del comico genovese, cominciano a ricredersi…Grillini la ricreazione è finita, anche a Verona!

 

 
 
Lorenzo Dalai, nato a Verona, laureato in filosofia, sono sposato con Marilisa e ho tre figli. Sono stato responsabile dell’organizzazione aziendale di una catena di supermercati e Consigliere provinciale dal 2009 al 2014. Dal 1980 al 1988 Consigliere nazionale della Federazione Italiana Canoa Kayak, Attualmente Consigliere comunale ad Erbezzo.

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