Ferrari: “Ca’ del Bue non basta, Agsm pensi ai Green Bond”

 
 

«Etichette come Agsm Green City (come da oggi si chiamerà Ca’ Del Bue) devono essere riempite di significato, altrimenti rimangono proclami inutili. Investimenti in energia rinnovabile e il risparmio energetico devono essere una priorità per una multiutility come Agsm. Tra gli interventi più urgenti c’è il relamping dell’illuminazione pubblica, sostituendo le attuale luminarie con lampade LED. Il vantaggio? Sensibili risparmi energetici e risorse liberate negli anni per investimenti futuri. Ma come finanziarli? Agsm dovrebbe pensare ai green bond, non semplici obbligazioni emesse da una società ma titoli obbligazionari eco-friendly emessi per finanziare esclusivamente progetti a tutela dell’ambiente. Grazie quindi a queste “obbligazioni verdi” è possibile sostenere iniziative legate alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento così come all’utilizzo sostenibile dell’energia elettrica, vedi relamping. – spiega Tommaso Ferrari consigliere comunale di Verona Civica – Le ultime stime parlano di 100 miliardi di dollari entro nel 2018 di emissioni di Green Bond. In Italia, già una multiutility ha scommesso su questo strumento di finanza “etica”. La torinese IREN ha già emesso due Green Bond, l’ultimo del valore di 500 milioni, durata 7 anni con cedola a tasso fisso del 1.95: dimostrazione concreta che anche nel nostro Paese cresce l’attenzione e l’interesse di investimento in questi strumenti. Posizionarsi nel mercato con una solidità progettuale rivolta all’ambiente porta benefici in termini finanziari e reputazionali nonché ricadute concrete e tangibili per una città più attenta all’ambiente. Perché una Green City non si dice solo, si fa e si può fare».

 
 

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