Dipendenti clandestini in un laboratorio d’abbigliamento

 
 

Nell’ambito del controllo economico del territorio diretto al contrasto del sommerso di lavoro, i militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Legnago hanno condotto un’operazione che ha portato all’individuazione, nel Comune di Sanguinetto (VR), di un laboratorio di confezioni di abbigliamento ove erano impiegati 4 lavoratori clandestini.

I 4 lavoratori, di origine cinese, sprovvisti di qualsivoglia documento d’identificazione, sono clandestini sul territorio dello Stato Italiano in violazione della normativa in tema immigrazione.

Dalle dichiarazioni acquisite in sede ispettiva, riscontrate con elementi oggettivi risultanti dalla documentazione esaminata dai finanzieri, è emerso, tra l’altro, che i lavoratori «in nero» erano pagati in contanti.

Il titolare della azienda, anch’esso di origine cinese, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per la violazione del Testo Unico sull’immigrazione (d.lgs n. 286 del 1998).

La situazione è stata segnalata alla ULSS – servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro – per le precarie condizioni in cui si trovavano i locali adibiti a laboratorio.

L’azienda di confezioni, di recente costituzione, è stata sottoposta a ispezione a seguito di una specifica attività di analisi di rischio che ha permesso di rilevare una ingente movimentazione di merci, specie in ore notturne, a dispetto della esigua forza lavoro (una persona) che formalmente era impiegata.

Sono in corso approfondimenti in ordine alla provenienza dei capi di abbigliamento lavorati dall’azienda di confezioni, che dai preliminari riscontri sarebbero riferibili a una griffe emiliana.

Gravi le responsabilità per il titolare del laboratorio:

– reclusione da sei mesi a tre anni e multa di 5000 euro per ogni lavoratore impiegato (violazioni al Testo Unico sull’immigrazione);

– sanzione pari ad euro 17.280,00 (4.320,00 per 4 lavoratori) per la mancanza della preventiva comunicazione di istaurazione del rapporto di lavoro;

– sanzione pari ad euro 4.999,98 per la corresponsione in contanti dei compensi spettanti ai lavoratori.

Alla luce di quanto rilevato è stata avanzata, altresì, proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale, all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Verona, per il superamento della soglia (20%) di lavoratori in nero individuati rispetto ai lavori presenti regolarmente (uno).

 
 

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