Corte dei conti: “erogare velocemente le risorse agli aventi diritto riducendo i passaggi amministrativi che rallentano”

 
 

La Corte dei conti ha trasmesso alla V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione) della Camera dei deputati ” la propria Memoria sul Decreto Legge n. 34/2020 recante “Misure urgenti in materia di salute e di sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” (GU Serie Generale n.128 del 19-05-2020 – Suppl. Ordinario n. 21). La Corte avverte“Come già osservato in occasione del decreto dello scorso marzo, determinante sarà erogare rapidamente agli aventi diritto i fondi stanziati, riducendo al minimo quei passaggi amministrativi non indispensabili che possono determinare un rallentamento e, quindi, una riduzione nell’efficacia delle misure assunte”.

La Corte ricorda che con il D.L. 34/2020 il Governo dà attuazione a quanto anticipato nel DEF 2020 lo scorso 24 aprile e nella Relazione al Parlamento con cui ha chiesto l’autorizzazione ad aggiornare gli obiettivi di finanza pubblica e a definire uno scostamento ulteriore dal piano di rientro rispetto a quanto precedentemente autorizzato; e ciò per attuare un intervento a sostegno del Paese colpito dalla grave crisi economica.
Secondo quanto previsto dalla Relazione, l’indebitamento netto poteva aumentare di 55
miliardi nel 2020 e, rispettivamente di 24,85 e 32,75 miliardi nel biennio successivo. In
termini di saldo netto da finanziare la crescita era ancora maggiore nell’anno in corso
(155 miliardi) mentre nel 2021 e nel 2022 si collocava su valori simili a quelli
dell’indebitamento (rispettivamente 25 e 32,75 miliardi).
Le settimane che hanno accompagnato il lungo iter di definizione del D.L. “Rilancio” si sono caratterizzate per un generale peggioramento del quadro di crisi.
In termini sanitari innanzitutto mentre, dall’altro, l’evoluzione seguita dai contagi nei paesi già colpiti è stata relativamente più incisiva. Il blocco delle attività determinato dalle misure di contenimento del contagio e il conseguente effetto di interruzione delle catene del valore
stanno facendo emergere uno scenario macroeconomico fortemente compromesso, anche più di quanto previsto per alcuni paesi, portando a una generalizzata revisione in senso peggiorativo delle previsioni per l’anno in corso. Già i dati sull’economia reale relativi ai primi mesi dell’anno hanno registrato numeri senza precedenti, ben sintetizzati dalla caduta del PIL mondiale, che nel primo trimestre ha superato quella cumulata nella
recessione 2008-2009, e dal tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, che in aprile ha
superato quello della Grande Depressione.
Nelle sue previsioni di primavera, la Commissione Europea stima per il 2020 una caduta del PIL mondiale del 3,5 per cento e di quello UE del 7,4 per cento e una contrazione superiore al 10 per cento per il volume delle importazioni mondiali esclusa l’UE.
In questo scenario, l’Italia si caratterizza per una debolezza relativamente maggiore
rispetto ai suoi partner dell’area. È stato il primo Paese europeo a essere seriamente
colpito dalla pandemia e potrebbe uscire dalla crisi con maggior fatica, tenuto conto delle
sue debolezze strutturali. Dopo la caduta del 4,7 per cento nel primo trimestre, si sta delineando una caduta maggiore delle attese del PIL nel secondo trimestre. Il blocco delle attività è più prolungato e la ripresa più lenta, a causa delle maggiori difficoltà di alcune attività dei servizi.

La Corte rileva che, si legge nella Memoria, la necessità di prevedere un lungo periodo di convivenza con il virus (in attesa degli sviluppi attesi sul fronte delle cure e del vaccino) richiede, innanzitutto, di rafforzare il sistema sanitario adeguandolo ad una emergenza particolare, consentendo in tal modo di corrispondere alle attese di cura dei cittadini.
Ancora più ampi sono gli interventi volti a preservare la capacità produttiva del sistema economico e le sue potenzialità di crescita rispondendo ai fabbisogni di liquidità, alla ricapitalizzazione delle aziende, al reintegro, anche se parziale, dei redditi persi specie
dalle aziende medio piccole del nostro Paese e ad iniezioni di capitale anche consistenti
richiesti dai complessi maggiori colpiti fortemente dalle chiusure.
Importante è poi l’intervento a favore dei lavoratori operato per garantire l’occupazione
senza gravare sui conti delle imprese, attraverso gli strumenti della CIGO e Cassa in
deroga e agli altri istituti e quello per le famiglie per aiutare ad affrontare le difficoltà
poste anche in questa fase di ripartenza dalle difficoltà di accesso ai servizi che impattano
sulla organizzazione familiare (bambini minori e anziani o persone non autosufficienti) e
a intervenire sulle difficoltà più gravi sul fronte dei redditi.

Al di là delle caratteristiche specifiche dei singoli provvedimenti, la Corte avanza una prima riflessione sull’impianto complessivo delle misure proposte. La dimensione della manovra è senza dubbio ampia che corrisponde ad uno sforzo di bilancio importante che non ha precedenti nel dopoguerra.
L’obiettivo sottostante a tali misure è quello di fornire un sostegno all’economia,
contrastando la contrazione del PIL e accelerando l’uscita dalla crisi creando le condizioni per cui le aziende possano, riavviata l’attività, avere ordinativi sufficienti per riportare la produzione in prossimità dei livelli precrisi. Non può essere escluso, tuttavia, che la ripresa della domanda possa non realizzarsi con immediatezza, sia per problemi legati alla necessità di convivere con il virus, che potrebbero far procrastinare le scelte degli operatori soprattutto in termini di investimenti, sia per il contrarsi delle disponibilità finanziarie delle famiglie, sia, infine, per il ristagno del commercio internazionale da cui dipende una parte significativa del fatturato del nostro sistema produttivo.
Di qui l’importanza di poter contare su un impulso dal lato degli investimenti pubblici che dia respiro alla ripresa e che incida, inoltre, sul potenziale di crescita dell’economia attraverso un miglioramento della produttività totale dei fattori.

Sotto questo aspetto, la manovra rinvia ad una attività di semplificazione dei processi amministrativi sottostante alla gestione degli investimenti per accelerarne l’esecuzione, ma non indica chiare linee di sviluppo, né prevede, pur all’interno di un pacchetto rilevante quale quello in esame, risorse aggiuntive. Risorse da destinare ad ampliare il volume di opere da realizzare, accrescendo l’impulso già nel breve periodo, ma anche da investire per potenziare le strutture tecniche delle diverse amministrazioni pubbliche da cui dipende il recupero di capacità progettuale e di gestione delle opere durante e dopo la loro realizzazione. Il restringersi dei margini di intervento sul fronte delle risorse e i tempi della traduzione operative di tali processi rendono non rinviabile un impegno su questo fronte.

I giudici ammoniscono che, come già osservato in occasione del decreto dello scorso marzo, determinante sarà erogare rapidamente agli aventi diritto i fondi stanziati, riducendo al minimo quei passaggi amministrativi non indispensabili che possono determinare un rallentamento e, quindi, una riduzione nell’efficacia delle misure assunte.

La Corte segnala infine come sarebbe stato preferibile che, nella fase di stesura del D.L. 34/20, fosse stato dato maggiore impulso ad una più stretta vicinanza con il territorio. Ciò proprio perché è il tessuto medio piccolo quello che più è stato toccato dalle difficoltà dell’emergenza sanitaria e che più potrebbe trovare ostacoli alla ripartenza.

Si ripropone, quindi, il tema del ruolo delle amministrazioni territoriali e della ripartizione delle competenze tra livelli di governo ed in generale delle caratteristiche e dei limiti dell’amministrazione pubblica più volte sottolineati dalla Corte.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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