Benini a Rando: “È inopportuno, o fa il candidato o l’assessore”

 
 

“Il sire del carnevale veronese, il Papà del Gnoco, intervenuto domenica 13 settembre alla cerimonia di Peschiera del Garda, ha appena dichiarato chiuso il lunghissimo carnevale veronese, ma per l’inossidabile assessore allo Sport e alle Manifestazioni Filippo Rando, destinato a rimanere negli annali del Comune scaligero per aver totalizzato una sola proposta di delibera in tre anni di assessorato, il lavoro non si ferma mai”.

Sarcastico il commento su Filippo Rando del consigliere del Partito Democratico Federico Benini, che poi entra nel merito del suo intervento pungendo l’Assessore della Giunta Sboarina

Rando ha accordato un contributo ad un gruppo carnevalesco del quartiere di San Massimo e, convocandone per il giorno 16 settembre il referente al fine di definire i dettagli dell’operazione, si è caldamente raccomandato di fargli avere anche i nomi e gli indirizzi di ciascuno dei componenti del gruppo.

Straordinario esempio di attaccamento alla funzione, si direbbe: vuoi vedere che l’assessore ci tiene a conoscere uno ad uno tutti i carnevalanti destinatari del contributo? Peccato che Rando non sia soltanto assessore in carica ma anche candidato al consiglio regionale del Veneto con la Lista personale del presidente uscente Luca Zaia.

La campagna elettorale lo assorbe a tal punto che la settimana scorsa non ha trovato il tempo di venire in consiglio comunale per illustrare la sua unica proposta di delibera.

Sebbene non siano incompatibili, rischiare di mischiare i due ruoli di assessore e candidato  appare quanto meno inopportuno. Nulla in contrario al contributo in sé, e tanto meno nei confronti del gruppo, tra i più attivi del Carnevale veronese, ma perché l’assessore vuole conoscere nome, cognome e indirizzo di tutti i componenti? E perché tutta questa fretta nel concordare un contributo a Carnevale ufficialmente finito e a pochi giorni dal voto regionale? Pochi giorni prima Rando non era riuscito a trovare il tempo di venire ad illustrare la sua unica proposta di delibera e ora si precipita a distribuire contributi. Non è illegale. Ma è decente? O fa il candidato o fa l’assessore”.

 
 

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