Begalli al PD: “Si esprimano liberamente senza mistificare la realtà”

 
 

“C’è una categoria, un’unica categoria dalla quale cerco di stare lontano perché la considero peggio della peste: è quella delle persone che non hanno il coraggio delle proprie azioni e che, ancor peggio, per giustificare il loro comportamento vile mistificano la realtà”.

Questo l’incipit del Docente Universitario Diego Begalli, capolista di Verona Pulita, che critica senza mezzi termini il documento del Partito Democratico, circa le indicazioni di voto per il ballottaggio.

Gli esponenti del PD – continua il professore – dicono di aver impostato la campagna elettorale all’insegna della discontinuità con l’attuale amministrazione, ma al ballottaggio la traduzione del mai con la Lega significa meglio la Bisinella

Ma allora continuità o discontinuità? Basta dirlo! Basta essere chiari! O no?

Impauriti dell’onda xenofoba della Lega. Questo dicono. Ma sbaglio oppure proprio il capolista di una delle liste a sostegno della candidata Bisinella, vale a dire l’attuale sindaco, è stato condannato in via definitiva per violazione della Legge Mancino, principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano ha a disposizione per combattere i crimini d’odio? Vi ricordate la nota vicenda rom?

Eh sì da allora molta acqua è passata sotto i ponti. Non c’è che dire. Il sindaco sceriffo così inviso alla sinistra democratico-progressista oggi è considerato dalla stessa sinistra l’ultimo baluardo contro la “xenofobia” della quale, proprio lui, paradossalmente, porta le ferite inflittegli dalla magistratura.

Ma in fondo che male c’è?

Nulla di male nell’esercitare la propria libertà di scelta. Ma per favore, per rispetto proprio e dei cittadini, facciamolo alla luce del sole, dicendo nero a quel che è nero e bianco a quel che è bianco. 

Per favore, almeno a tutela della dignità personale, cerchiamo di non mistificare la realtà”.

 
 

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