Azione d’urto contro il proibito. Padovani: “Colpa di Internet, che accorcia i rapporti famigliari”

 
 

Tecnici ed esperti al lavoro in Regione Veneto per analizzare come sta cambiando il fenomeno delle dipendenze nel territorio regionale e  come riorganizzare la rete dei servizi sanitari, socio-sanitari e del privato sociale accreditato.

L’assessore regionale alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin ha affidato ad un gruppo ristretto di specialisti e operatori delle dipendenze il compito di predisporre linee guida e orientamenti per il prossimo Piano triennale delle dipendenze, che dovrà essere adottato entro marzo.

Nel gruppo tecnico Fabio Lugoboni, dell’Azienda ospedaliera e universitaria integrata di Verona, il cui impegno è profuso sul territorio scaligero assieme all’esperienza e la competenza di GianMarco Padovani, consigliere comunale e farmacista in prima linea contro le dipendenze, soprattutto per quelle riscontrate in età adolescenziale.

“Da farmacista ma prima ancora da genitore, sento il bisogno di informare sull’alto rischio che corrono i giovani tra i 10 e i 16 anni – dice Padovani -. Il presente che viviamo, inghiottito da internet, accorcia il tempo per i rapporti sociali e famigliari, e in questo contesto gli adolescenti si trovano catapultati nel mondo della cannabis, dell’ebrezza alcolica e in generale del proibito, che può condizionare gravemente la crescita psicofisica dei nostri figli“.

La relazione annuale 2019 al Parlamento sull’abuso di sostanze in Italia evidenzia un trend di aumento degli accessi ai Ser.D  in Veneto (più 15% nel 2018) per un totale di circa 10.051 utenti. Tra i più giovani (15-24 anni) prevale l’abuso di cannabinoidi mentre nella fascia di età 25-44 anni prevalgono le dipendenze da eroina, cocaina, alcol e altre sostanze.

 
 

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