Attività economiche in crisi, Tosi punta il dito sul Sindaco

 
 

Sostegni alle attività economiche in crisi: a due giorni dalla manifestazione di venerdì in piazza Bra, Flavio Tosi in conferenza stampa (con i Consiglieri Alberto Bozza e Daniela Drudi di Lista Tosi e la Capogruppo di Fare Verona Patrizia Bisinella) ha detto:

“Tante città italiane hanno varato provvedimenti concreti di milioni di euro del loro bilancio per aiutare commercianti ed esercenti, penso alle vicine Treviso, Venezia e Vicenza, o a Bologna, Genova, Torino, Ravenna. Milioni destinati a contributi a fondo perduto e-o forti riduzioni della Tari. Lo stesso hanno fatto diversi Comuni della provincia di Verona, da Villafranca a Cerea, passando per Bussolengo, Bardolino, Monteforte e Torri. Dal Comune di Verona invece nulla di tutto questo, nonostante avanzi di bilancio giganteschi negli ultimi due anni, 35 milioni nel 2019 e 29 milioni più altri 5 milioni di trasferimenti (quindi 34 milioni) nel 2020. Sboarina ha questi soldi in cassa, a disposizione, eppure non ha messo e non mette nulla per dare ossigeno e liquidità alle attività chiuse o fortemente penalizzate dalla restrizioni. Quello che gli manca è capacità, visione e coraggio. La mia amministrazione nel 2016, anche contro il parere dei dirigenti, con una delibera sforò di 5 milioni perché allora c’era urgente necessità di manutenzioni; lo facemmo perché sapevamo che a fine di quell’anno avremmo comunque avuto avanzo di bilancio. Oggi c’è il Covid, un problema ovviamente ancora più drammatico, a maggior ragione serve coraggio: Sboarina invece i soldi della collettività li tiene in cassa, voglio vedere con che faccia andrà in piazza venerdì, cosa dirà a tutte quelle persone che in questo anno non ha aiutato?”.

Tosi ha ricordato: “A Torino hanno scontato la parte variabile della Tari del 75% a settore ricettivo, cinema, teatri, palestre, agenzie di viaggio, tour operator, discoteche e sale da ballo; e del 42% a pizzerie, ristoranti, botteghe artigiane ed è stata accolta la proposta di azzerarla alle associazioni no profit. A Genova hanno annullato le locazioni agli impianti sportivi e ridotto la Tari a tutti del 18,37%. Ravenna ha messo 5 milioni per riduzioni Tari dal 70 all’80% e 1,5 milioni per aiuti a fondo perduto. A Bologna sulle riduzioni Tari hanno messo 10 milioni, con sgravi dal 25% al 50% per le attività”. Poi “ci sono le città venete, Venezia, che ha messo 16 milioni per ridurre la Tari a famiglie e imprese; Vicenza che ha scontato la Tari fino al 25% a oltre 5 mila attività, e Treviso che ha azzerato le tariffe dei plateatici e creato il Treviso Fund per finanziare le imprese”. In provincia di Verona, ha concluso Tosi, “c’è Bardolino che ha messo 900 mila euro di riduzione di Tari e tassa suolo pubblico, fa 7 mila abitanti, significa che in proporzione Verona avrebbe dovuto mettere 27 milioni. Cerea, 16 mila abitanti, ha dato 250 mila euro a fondo perduto, Verona avrebbe quindi dovuto mettere 4 milioni in proporzione. La piccola Torri, 3 mila abitanti, ha messo 200 mila euro per le partite iva, in proporzione Verona avrebbe dovuto mettere 16 milioni. Monteforte, 9 mila abitanti, ha stanziato 100 mila euro. Fortissime riduzioni della Tari poi ci sono state a Villafranca e Bussolengo”.

 
 

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