Aspetti medici e umani: HIV e AIDS sotto la lente in un convegno a borgo Roma

 
 

Oggi 30 novembre, alle 18, nell’aula magna del del policlinico di borgo Roma (Verona), si tiene l’incontro “Porto sventura a chi bene mi vuole – 25 anni dopo Philadelphia HIV e AIDS aspetti medici e umani”, ispirato dalle parole dell’opera “Andrea Chénier” (tra pochi giorni in prima al Teatro alla Scala di Milano), citate nel film Philadelphia. Tra gli ospiti, la dottoressa Melanie Thompson, recentemente nominata membro del National Institutes of Health – Office of AIDS Research Advisory Council.

Non si muore più di AIDS, ma cresce il numero di sieropositivi: come si è evoluto l’approccio medico e terapeutico 25 anni dopo l’uscita della nota pellicola con Tom Hanks? In Europa e America, oggi, dove è arrivata la ricerca e come è cambiata la vita di chi scopre di essere HIV+? Con Thompson ne discutono il dott. Massimiliano Lanzafame, dirigente medico di alta specializzazione su HIV e AIDS del reparto di Malattie Infettive del policlinico G. B. Rossi di Verona, e Michele Breveglieri, responsabile salute ARCIGAY nazionale e membro della sezione per la lotta contro l’AIDS all’interno del comitato tecnico-scientifico nazionale del ministero della Salute.

L’incontro è organizzato nell’ambito del World Aids Day 2017 – Let’s End It da GAFiRi (Giovani per l’Arena, il Filarmonico e il Ristori), in collaborazione con la biblioteca universitaria E. Meneghetti e il Consolato generale degli Stati Uniti d’America di Milano, patrocinatore dell’iniziativa insieme a GASP (Gruppo prevenzione e Supporto AIDS), PLUS-Onlus, PIANETA MILK LGBT CENTER, Circolo del Cinema, Fondazione Milano per la Scala, ed è sostenuta da LILA (Lega Italiana Lotta all’AIDS).

La dott.ssa Thompson è tra i principali ricercatori e fondatori dell’ARCA (AIDS Research Consortium di Atlanta) e vanta un’esperienza trentennale di studio e trial clinici su HIV e AIDS, testimone e attore dei progressi terapeutici e umani. La sua partecipazione si deve all’invito del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, nella persona del vice console Rami Shakra che da subito ha sostenuto l’iniziativa.

Mirko Gragnato, presidente GAFiRi e studente di Medicina dell’ateneo veronese, dichiara: “Un’associazione culturale decide di usare la musica di Umberto Giordano per stimolare un dialogo importante, su un tema di cui si parla purtroppo poco. Jimi Hendrix diceva – la musica non mente, se si vuole cambiare qualcosa al mondo lo si può fare solo attraverso la musica – e noi prendiamo sul serio quello che i musicisti dicono. Il World Aids Day ricorre un giorno all’anno, ma bisognerebbe fare educazione e informazione costante. Parole come preservativo o siero positivo dovrebbero essere parole da pronunciare senza scalpore; oltre alla prevenzione si deve fare informazione soprattutto contro lo stigma sociale che colpisce, nonostante i progressi medici, chi scopre di essere HIV+.”

Per Rami Shakra questa iniziativa è un primo passo per una collaborazione sempre più stretta tra il consolato e l’Università degli Studi di Verona e per la sensibilizzazione dei giovani sul tema.

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here