Amia-Fatersmart, aumentano le strutture con i cassonetti per la raccolta e riciclo dei pannolini

 
 

Prosegue con importanti risultati il progetto Fatersmart iniziato nel gennaio 2020 che ha visto la città scaligera capofila in un progetto unico in Italia. Un progetto che coniuga tutela dell’ambiente, riuso ed economia circolare e che mese dopo mese si amplia con nuove postazioni e nuove location operative. I pannolini usati diventano così una risorsa grazie all’innovativo programma di raccolta per il loro recupero ed il loro riciclo totale che, da materiale di scarto inutilizzabile, diventano fonte preziosa per il recupero di cellulosa, plastica e polimero super assorbente. In soli pochi mesi, da febbraio a maggio, sono state raccolte quasi 100 tonnellate di pannolini, un’attività resa possibile grazie alla tecnologia sviluppata da Fatersmart e da Pampers e al posizionamento nei punti strategici della città di numerosi SMART BIN, innovativi cassonetti automatizzati per la raccolta differenziata di prodotti assorbenti.

Tutto il materiale raccolto viene confluito da Amia alla società Contarina Spa a Lovadina di Spresiano in provincia di Treviso, dove è operante il primo impianto al mondo Fatersmart che consente il recupero dei materiali che compongono i pannolini usati. Visti i risultati al di sopra delle aspettative ed i numerosi impatti positivi sia dal punto di vista pratico, logistico e soprattutto ambientali, sono sempre di più le strutture che hanno richiesto ad Amia la possibilità di essere coinvolte nel progetto. Strutture che spaziano dai parchi gioco, asili, i supermercati cittadini di Esselunga, a numerosi istituti di assistenza e residenza per anziani, tra i quali l’istituto assistenza anziani Carlo Steeb, Villa Monga, l’istituto Sorelle della Misericordia di via Sandri, il reparto assistenza anziani ubicato all’interno dell’ex ospedale di Marzana e la Casa di riposo le Betulle e tanti altri. A queste strutture si aggiungo la scuola Scuola materna S.Maria Assunta di via Pantheon ed il cimitero di Cadidavid. Un progetto che da oggi si arricchisce anche di un’altra importante novità, l’istituto Cerris, il rinomato centro di accoglienza residenziale e semiresidenziale ad elevata integrazione socio-sanitaria per soggetti diversamente abili ubicato sulle Torricelle. Il presidente di Amia Bruno Tacchella si è recato questa mattina in sopralluogo presso la struttura, dove da oggi saranno operativi 3 nuovi contenitori dalla capienza di mille litri cadauno. Era presente il direttore dell’UOSD Cerris, Dr.ssa Ebba Buffone. Gli operatori Amia si occuperanno di svuotare i cassonetti, stoccare in un container i rifiuti generati dai prodotti assorbenti e portarli presso l’impianto di Contarina per il successivo riciclo.

“Un progetto pilota che ha nella ricerca di nuove forme di riciclo dei rifiuti e nella “circular economy” le sue principali mission – ha commentato TacchellaDiamo nuova vita a materiali come plastica e cellusola, parliamo di migliaia di tonnellate, che altrimenti sarebbero finiti in discarica, riducendo così inquinamento e costi di smaltimento, a vantaggio ovviamente dell’ambiente e della collettività. L’ampliamento del servizio anche alle case di riposo è un passo ulteriore per incrementare questo percorso di ecosostenibilità. Siamo particolarmente orgogliosi della buona riuscita del primo anno della sperimentazione, i dati sono assolutamente incoraggianti”.

Il direttore Ebba Buffone ha accolto con entusiasmo, in accordo con la Direzione Generale dell’ULSS 9, l’invito a partecipare all’attività sperimentale proposta da Amia: “Per molto tempo la l’economia ha funzionato secondo un modello di tipo lineare. Oggi si assiste al graduale passaggio verso un’economia di tipo circolare, dove il concetto è quello di poter riciclare i prodotti e i materiali già esistenti. L’attività proposta da Amia Verona rappresenta sicuramente un valido esempio di “best practice” per l’economia circolare

 
 

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