Aeroporto Catullo – Porte girevoli

 
 

A chi tocca ora?

Facciamo la conta, partendo dal presidentissimo che incassa circa 120 mila euro l’anno, alla sua AD Scarpa che altrettanto incassa svolgendo, però, più ruoli, e via via al CDA che prende il gettone di presenza per strucar il boton e votare.

L’unico che si guadagna la pagnotta è il Consigliere Bricolo, che sta facendo vedere i sorci verdi alla Dama Bianca e a mezzo CDA, quello targato SAVE, resistendo alle spinte per approvare l’aumento di capitale e il progetto Romeo (ormai invecchiato e con la barba bianca).

Venezia è riuscita a far chiudere per tre anni Treviso, e altrettanto vorrebbe fare con Verona.

Il Sindaco è indaffarato a prendere possesso di un partito che non sembra volerlo, anche perché l’anfitrione non appare equilibrato, se il discorso inaugurale è stato “…non si fanno prigionieri”, e nemmeno il Sindaco l’ha smentito.

Si può ritenere, quindi, che non esista più il “Gruppo Battiti” che ora ondeggia nel mare magnum dei Fratelli d’Italia, ma che non sembra in grado di approdare a salde sponde, nonostante la pervicacia dei battitori.

Ci vuole un po’ si svoir fair, e soprattutto certe cose sarebbe meglio non dirle se c’è chi ascolta e non è allineato alla Maginot.

A proposito, ora che l’assessore alle partecipate ha spiccato il volo per Venezia (fatalità), con l’appoggio di Arena, Riello e parte dei confindustriali (ri-fatalità), non pare aver lasciato segni indelebili nel passaggio amministrativo nel Catullo, e così in AGSM, AMIA, AMT, AGEC, Fondazione Arena, tutte partecipate del Comune.

L’unico segno l’ha lasciato nella vicepresidenza di VeronaFiere, sistemando l’amico che l’ha poi introdotto in casa Meloni, dopo aver bussato alla porta di Salvini senza successo.

Così ora con un giro di porta e di careghe vedremo chi si sistemerà alle partecipate e soprattutto se ci sarà il coraggio di buttare fuori dalla porta SAVE, andando in gara (stavolta vera e non farlocca come quella del 2013, Arena docet).

Gira che ti rigira, vedremo cosa accadrà.

29, 30, 31 a chi tocca tocca…

Gerardo Grote

 
 

1 COMMENTO

  1. Basta leggere l’analisi di Maurizio Battista su l’Arena di qualche giorno fa per capire che SAVE non se ne andrà mai più, nell’ottica di un Veneto “bavarese” con Enti vari sotto uniche bandiere, dalle Fiere, agli aeroporti, alle autostrade, alle Università. Allo stato attuale, la PA.TRE.VE, il famigerato triangolo del Potere serenissimo, la farà da padrone e fa davvero tanta rabbia e costernazione rilevare che anche la stampa locale sponsorizza simili strategie. Viene da chiedersi se mai i veronesi siano stati coscienti del loro ruolo strategico nel Veneto e in Europa. Basti pensare che nel medioevo, gli Scaligeri furono sconfitti dai veneziani per tradimento.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here