Aeroporto Catullo, pressing Lega: “SAVE, se c’è, batta un colpo, portiamo ‘il caso’ in Comune”

 
 

Da qualche tempo emergono molteplici preoccupazioni sul futuro del nostro Aeroporto Catullo, che è uno dei principali canali di alimentazione del turismo per il nostro territorio, nonché via di collegamento tra il nostro bacino economico-produttivo e quello di tante altre regioni italiane e paesi stranieri.

Il COVID19 ha certamente aggravato la situazione ma segnali di allarme erano già stati annunciati prima della pandemia, visto il calo di passeggeri rilevato tra il 2007 e il 2019 (circa 100.000 in meno) rispetto alla crescita dei principali aeroporti italiani. Solo per citarne alcuni (in milioni):

Bergamo: +8.1
Bologna: +5.1
Venezia: +4.5 
Bari +3.2
Pisa +1.6
Napoli +5.1

In questo momento è difficile fare previsioni ma è nostro dovere pensare al futuro con un lavoro di rete tra tutti gli attori interessati, che ci permetta di cogliere il momento della ripresa, dopo o nonostante il COVID, quando potremo tornare alla normalità“.

Così il consigliere comunale e presidente della commissione consigliare Bilancio-Partecipate Alberto Zelger nel comunicato stampa diffuso poco dopo la conferenza stampa di questa mattina, svoltasi nella ‘Sala Blu’ di Palazzo Barbieri (Comune di Verona).

Per questo – prosegue Zelger – è necessario che gli azionisti pubblici mettano a fuoco ciò che si aspettano dal loro aeroporto, valutando le conseguenze del suo eventuale declino, la sua sostenibilità economica e le sue potenzialità nello sviluppo economico dell’area di loro competenza. A questo si associa una riflessione sul futuro dei patti para-sociali e di AEROGEST Srl, che conserva la maggioranza in mano pubblica, sebbene frammentata in 4 componenti. In ogni caso, non possiamo stare fermi e, se vogliamo il suo rilancio, dovremmo al più presto avviare i lavori di manutenzione e ammodernamento (progetto Romeo), bloccati da tempo per questioni economiche; in caso contrario potremmo arrivare impreparati alle Olimpiadi del 2026 e porre molte incognite sullo sviluppo di VeronaFiere e dell’Ente Arena di Verona.
L’Aeroporto Catullo – continua il comunicato – è una risorsa per tutti, a prescindere dall’appartenenza partitica. Molti esponenti di maggioranza e di minoranza chiedono un approfondimento. Per questo metto a disposizione lo spazio della Commissione consiliare sulle società partecipate, di cui sono presidente, per aprire un dibattito pubblico sul futuro dell’aeroporto, invitando i principali operatori coinvolti o interessati al futuro dell’aeroporto di Verona.

Saranno quindi convocate 3 o 4 commissioni consiliari per le seguenti audizioni:
i 4 soci di Aerogest;
Gruppo SAVE, Aeroporto Catullo, Fondazione Cariverona, Province di Brescia e di Bolzano, Comune di Villafranca;
Confindustria, Apindustria, Confcommercio, Confimitalia;
– Eventuali nuovi partner commerciali: First State Investment, Alitalia, Air Dolomiti, S7 Airlines;

Ad altri enti/associazioni sarà chiesto un contributo in forma scritta con osservazioni e suggerimenti sul futuro del nostro aeroporto, con la possibilità per tutti di seguire le nostre riunioni anche da remoto: Associazione Albergatori, Associazione Ristoratori e Bar, Consorzio Verona Tuttintorno, Consorzio Lago di Garda, Guide turistiche, Associazione Taxi, Associazione Produttori vino, Agenzie di Viaggio.

Impensabile uscire dalla crisi del settore aereo con un amministratore delegato part-time e con un ufficio commerciale non basato sul territorio: SAVE inizi a pensare al rilancio del Catullo a partire dalle figure operative. Territorio, imprenditori e operatori del turismo sono allarmati: i numeri dicono che il Catullo non funziona. Al momento c’è poca chiarezza sulla programmazione della stagione estiva e ritengo che lo scalo faticherà a rimanere attrattivo per le compagnie che hanno base sul Catullo: stiamo parlando di migliaia di posti di lavoro”.
“Serve un immediato cambio di rotta da parte del socio privato
ed è necessario tornare a dialogare, dal punto di vista commerciale, con tutta la catchment area del Catullo, un bacino che vale almeno il 12% del pil nazionale” – questo il commento dell’on. Paolo Borchia, eurodeputato per la Lega-Identità&Democrazia.

 
 

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