In epoca di emergenza sistema universitario Veneto all’avanguardia

 
 

“Lezioni, esami, master, servizi online: il sistema universitario veneto non si è fermato nonostante le restrizioni imposte dal Coronavirus. Ringrazio con vivo apprezzamento i rettori, i docenti, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti perché non si sono fatti trovare impreparati, né si sono persi d’animo di fronte ad una sfida oggettivamente nuova e massiva, che ha imposto dall’oggi al domani di cambiare le modalità didattiche, operative e di certificazione dell’intera attività universitaria”.

L’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Università, Elena Donazzan, dopo aver incontrato i rettori dei 4 atenei veneti (Michele Bugliesi di Cà Foscari, Alberto Ferlenga dell’università Iuav di Venezia, Rosario Rizzuto di Padova e Pier Francesco Nocini di Verona) sul prosieguo dell’attività didattica per gli oltre 100 mila universitari iscritti, sottolinea impegni e risultati delle istituzioni  accademiche del Veneto e il sostanziale allineamento raggiunto dalle quattro realtà universitarie di Venezia, Padova e Verona, anche nelle loro sedi distaccate.

“In questo momento di grave difficoltà per tutto il Paese va reso merito all’intuizione e alle capacità tecniche del mondo universitario che già da anni, grazie alle competenze tecniche dei propri docenti, tecnici e dipartimenti, ha sperimentato teledidattica e corsi e-learning – aggiunge Donazzan – Ma va riconosciuto anche il grande sforzo dell’intera classe docente nel cimentarsi e familiarizzare con le nuove tecnologie  al fine di garantire la continuità didattica ai loro allievi e il senso di responsabilità degli studenti che hanno subito colto la nuova opportunità. I rettori mi hanno confermato che oltre il 90 per cento degli iscritti si collega e frequenta da remoto. Le piattaforme informatiche di gestione della didattica e degli esami online di Padova e Venezia sono state prese a modello anche da importanti università estere”.

“Può sembrare una frase fatta – conclude Donazzan –  ma credo davvero che, superata questa emergenza, nulla sarà come prima. Di certo nel mondo dell’università e della scuola che, forse prime tra tutte, hanno saputo affrontare la crisi come una opportunità”.

Nell’Ateneo di Verona gli insegnamenti ‘a distanza’ attivi ad ottobre erano 1042 su un totale di 2319 offerti, pari al 45%, e gli studenti che utilizzavano l’e-learning erano oltre il 70% degli iscritti. Le ore di lezione registrate sono state 2505 e quelle visualizzate sino a fine febbraio già 13.500. Percentuali e numeri che, a partire dal 2 marzo, sono ulteriormente lievitati, raggiungendo quasi l’intera platea degli iscritti e dei docenti.

 
 

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