Rapina a Castelvecchio: Tosi incontra ambasciatore ucraino a Roma

 
 

“Un sentito ringraziamento da parte di tutta la città di Verona al presidente ucraino Petro Poroshenko per quanto è stato fatto per consentire il ritrovamento delle 17 opere rubate nel novembre scorso dal Museo di Castelvecchio”: lo ha detto il Sindaco di Verona Flavio Tosi durante un incontro privato avvenuto ieri a Roma con l’Ambasciatore dell’Ucraina in Italia Yevgen Perelygin. Modalità del ritrovamento delle opere, iter tecnico-burocratico per il loro rientro in Italia e futuri rapporti di amicizia e collaborazione tra Verona e l’Ucraina sono i temi trattati durante il colloquio.

“Per quanto riguarda i fatti avvenuti – ha sottolineato Tosi – l’Ambasciatore ha riferito che i quadri sono stati spostati in Ucraina nascosti all’interno di scatole per il trasporto di televisori e che l’individuazione delle opere è stata possibile attraverso il lavoro investigativo dell’intelligence ucraina – polizia di frontiera, una forza di controllo speciale dedicata al contrasto del fenomeno del contrabbando di merce, particolarmente attivo sul territorio ucraino in quanto punto di collegamento tra l’Unione Europea e la Russia. Dalla notizia di un possibile compratore ceceno intenzionato ad acquistare uno dei quadri trafugati gli investigatori sono riusciti a risalire al luogo in cui erano state nascoste tutte le 17 opere: un lungo lavoro di pedinamento e controllo conclusosi solo nel momento in cui vi è stata la certezza del ritrovamento e del possibile fermo di tutti i soggetti coinvolti nel reato. Per quanto riguarda la procedura per il recupero da parte dell’Italia delle opere ci troviamo di fronte ad un fatto senza precedenti (l’unico episodio analogo è quello avvenuto nel 2005 con il furto di opere dal museo olandese di Hoorn); in primis si dovrà infatti stabilire chi dall’Italia andrà in Ucraina per identificare le opere – e di questo abbiamo parlato con il pm dr. Gennaro Ottaviano, coordinatore dell’inchiesta – per capire se è competenza del Ministero degli Esteri o della procura di Verona o del Museo di Castelvecchio o se si tratta di un’operazione che dovranno attivare tutti insieme; successivamente si dovrà stabilire la procedura effettiva per la loro restituzione. Si tratta infatti per l’Italia di merce rubata, quindi di un corpo di reato, che andrà recuperata attraverso i rapporti internazionali che intercorrono fra il nostro Paese e l’Ucraina: una questione delicata che andrà definita con le corrette modalità. Infine occorrerà programmare l’evento nazionale con il quale sarà ufficializzata la restituzione definitiva delle opere”.

Tra i punti dell’incontro il Sindaco Tosi ha infine ricordato “la volontà espressa dall’Ambasciatore di accrescere il rapporto di collaborazione tra Verona e l’Ucraina per intensificare i rapporti in ambito turistico, culturale e commerciale (l’Ambasciatore ha portato ad esempio l’azienda Pedrollo), con la possibilità di realizzare in futuro una mostra di opere d’arte custodite a Verona nel loro Paese ed un gemellaggio tra una loro città e Verona; ipotesi da subito apprezzate e condivise dalla città scaligera”.

 
 

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