21 giorni; la quarantena dei pazienti positivi COVID19 ha una nuova ‘deadline’.

 
 

La prima ondàta di quest’emergenza sanitaria legata al COVID19, oltre all’impreparazione – non colpevole – della comunità scientifica nazionale, ha riservato a tutti gli addetti ai lavori scenari davvero inediti; positività ai tamponi resistenti, anche se asintomatici, anche più di un mese.
Oltre all’impatto psicologico, dunque, per il paziente si configurava un disagio anche da un punto di vista pratico-organizzativo; rimodulare la propria quarantena su un periodo che, in fin dei conti, non era noto quando si sarebbe concluso.

Dopo tanti dolori e molti studi, dal Comitato Tecnico Scientifico arrivano delle novità importanti su questo fronte: tutti gli asintomatici che non riescono a negativizzarsi, dopo 21 giorni avranno comunque concluso la quarantena e saranno di fatto considerati ‘liberi‘.

E’ questa una delle misure approvate dal CTS che confluiranno in una circolare del Ministero della Salute.
Il protocollo definito prevede infatti dieci giorni di quarantena e un tampone molecolare.
Se l’esito è positivo, il soggetto dovrà effettuare altri 7 giorni di isolamento al termine del quale sottoporsi nuovamente al test.
In caso di nuova positività, dovrà rimanere altri 4 giorni in quarantena e poi effettuare un ultimo tampone molecolare.

Anche in caso di positività sarà comunque ‘libero’: studi internazionali, sottolineano dal Cts, affermano infatti che dopo 20 giorni la carica virale è talmente bassa che il soggetto non è più in grado di infettare.

 
 

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