Zardini: «Fondazione Arena, i lavoratori hanno già dato»

 
 

Il deputato veronese annuncia interrogazione e chiede mobilitazione per salvare istituzione. «Il ministro incontri subito dipendenti e sindacati»

«I lavoratori hanno già dato. Nessuno si sogni di chiedere altri sacrifici ai dipendenti e ai collaboratori della Fondazione Arena. E il Ministero dei Beni culturali si decida finalmente a ricevere le rappresentanze sindacali che da mesi chiedono un incontro». Il deputato veronese Diego Zardini sta preparando un’interrogazione urgente al ministro per chiedere come intende risolvere la questione di uno dei principali enti produttori e divulgatori di cultura italiani. 

«In questi giorni ho sentito molti lavoratori», riporta Zardini, «e questa mattina ho parlato con alcuni dei rappresentanti sindacali. La loro situazione è molto pesante e credo dovremo farci carico tutti delle loro angosce, non solo a parole: in passato solo di mancati stipendi i lavoratori hanno lasciato a Fondazione circa 6 milioni di euro. Ora il ministero chiede altri 3 milioni di euro. Lo reputo profondamente sbagliato, non ci si può accanire contro i lavoratori. A molti chiederanno 3.000 euro, a quelli stagionali 500 euro e in entrambe le categorie ci sono molti che nel frattempo hanno perso il lavoro». 

«Se qualcuno ha sbagliato dovrà risponderne», afferma il deputato, «ma non certo il personale che in questi anni ha assicurato la continuità del lavoro nonostante le incertezze. Temo che, in realtà ci sia da parte del governo il tentativo di fronteggiare le nuove spese – guarda caso pari esattamente a 3 milioni di euro – dovute ai dipendenti che a breve rientreranno a lavorare per 12 mesi». 

Prima che la situazione peggiori ulteriormente, conclude Zardini, «invito il ministro Bonisoli a incontrare immediatamente lavoratori e rappresentanti sindacali e la città a mobilitarsi per difendere la Fondazione Arena. Con l’amministrazione comunale chiediamo un incontro al ministero Economia e Finanze per affrontare il nodo stipendi. Non può finire così».

 
 

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