Design Shanghai: Veronafiere porta il made in Italy

Da sinistra: Zhuo Tan, direttrice Design Shanghai; Amedeo Scarpa, direttore Ice Pechino, Ettore Francesco Sequi, ambasciatore d’Italia a Pechino; Mike Dynan, General manager Media10 China, Simone Incontro, delegato di Veronafiere; Antonio Saponara, General Manager Bulgari Hotel di Pechino.
 
 

Sarà una casa di 300mq – realizzata da Veronafiere – il simbolo del made in Italy al prossimo Design Shanghai (14-17 marzo 2018), il principale salone asiatico dedicato alla progettazione e al design: un’abitazione collettiva, curata dall’architetto Mauro Felice, che vedrà protagonisti i principali brand italiani del design – dall’arredo alle cucine, dal marmo al mobile – e quelli del vino, con numerose aziende rappresentate nella lounge Vinitaly e con una preview night esclusivamente dedicata ai vini italiani, che unirà ancora una volta in Cina Vinitaly e Italia del vino, uno dei consorzi più rappresentativi del Paese. Il progetto, frutto della nuova partnership strategica in Cina siglata tra Media 10 – organizzatore di Design Shanghai –  e Casa Médinit (del gruppo Veronafiere SpA), è stato annunciato pochi giorni fa a Pechino da Veronafiere, in conferenza stampa.

«L’Italia – ha commentato l’Ambasciatore d’Italia a Pechino Ettore Francesco Sequi – è leader globale nel settore del design, che rappresenta uno dei settori di punta del nostro export. Le opportunità per le aziende italiane del settore in Cina sono enormi. Negli ultimi 5 anni le nostre vendite di prodotti di design e di arredo sono cresciute del 50% e prevediamo un ulteriore aumento del 20% nei prossimi dieci anni. D’altra parte l’Italia è la superpotenza della bellezza grazie a una capacità unica al mondo di combinare tecnologia, creatività e funzionalità. L’Italia non fa design. L’Italia è design».

«Oggi in Cina serve più che mai rappresentare il Paese in modo univoco – ha aggiunto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – e la contaminazione tra due elementi distintivi dell’italianità come il design e il vino non può che contribuire a determinare la giusta percezione del nostro brand. Il mercato cinese è difficile e risente in diversi casi di condizioni commerciali sfavorevoli rispetto ai competitor, ma gli indicatori export dello scorso anno segnalano che il lavoro avviato in favore del made in Italy comincia a dare i propri frutti».

Secondo Istat, nei primi 10 mesi dello scorso anno, infatti, le esportazioni totali italiane verso il gigante asiatico hanno già sorpassato in valore le vendite realizzate in tutto il 2016, superando gli 11 miliardi di euro. «Sul vino – ha concluso Mantovani – il mercato cinese si conferma ‘Eldorado’ per diversi Paesi produttori e ancora ‘terra promessa’ per l’Italia. A fronte di una crescita record del 106% dell’import vinicolo su scala mondiale negli ultimi 5 anni – che equivale a oltre il doppio rispetto all’incremento della domanda Usa e quasi 19 volte più di quella tedesca – la nostra quota di mercato è infatti ancora bassa (5,7%), anche se si intravedono i primi segnali positivi. Secondo le elaborazioni di Nomisma su base doganale, la crescita italiana in valore (euro) nei primi 11 mesi del 2017 supera il 18%, con un confortante incremento del prezzo medio del 3% e un valore di 126 milioni di euro».

 Dopo solo quattro edizioni, Design Shanghai è già la più importante fiera del design di alta gamma in Asia e la quarta al mondo, con circa 400 brand rappresentati. Il profilo business del salone è rappresentato dai principali studi mondiali e asiatici di architetti, interior designer, developer e dealer; il format proposto – con gli eventi collaterali, la copertura mediatica, le occasioni di networking e le serate di gala – rende questo evento una piattaforma unica con un enorme ritorno potenziale sull’investimento per le aziende.

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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