Volti di spirito e destino dal legno spezzato dell’agosto 2020; la mostra

 
 

Una mostra multisensoriale, multimediale e inclusiva, dove arte e spiritualità dialogano insieme una nuova spinta culturale cittadina.

Dal 29 aprile al 28 maggio la Cripta della chiesa di Santa Maria in Organo ospita la mostra “L’anima della materia: il volto degli apostoli tra testimonianza e destino”, con opere dell’artista Antonio Amodio, promossa dalla Fondazione Verona Minor Hierusalem e organizzata in partenariato con le sezioni veronesi dell’Ente Nazionale Sordi e dell’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti.

Curata dal professor Davide Adami, la mostra vedrà esposti dodici dipinti e dodici sculture in legno di cedro per intraprendere un viaggio dedicato all’interpretazione del volto degli apostoli, nei momenti intensissimi e drammatici degli ultimi giorni di Gesù. La pittura materica di Amodio è caratterizzata dalla tridimensionalità corporea, tattile, olfattiva della scultura lignea.
Il legno utilizzato per le sculture è stato recuperato dagli alberi caduti durante la tempesta che colpì Verona il 23 agosto 2020, ispirando l’artista che immaginò all’interno di un tronco spezzato l’immagine degli apostoli.

La mostra è soprattutto inclusiva. Colore, materia, voce, racconto si intrecciano dando vita ad una narrazione multiforme, immersiva e profonda, in grado di essere vissuta da tutti e capace di colpire l’animo di ciascun visitatore.
Le dimensioni molto grandi dei dipinti permettono infatti a tutti, comprese le persone ipovedenti, di immergersi nella personalità degli apostoli, mentre le sculture, con la loro tridimensionalità, garantiscono la fruibilità dell’opera d’arte anche ai ciechi, che con il tatto possono ricostruire, percettivamente, le linee dei volti di ogni personaggio.
Ciascuna opera, inoltre, è accompagnata da QR code che, una volta attivato, permette di ascoltare un monologo recitato dall’attore Alessio Tessitore e scritto dal biblista monsignor Martino Signoretto, vicario alla Cultura della Diocesi di Verona, che indaga e racconta pensieri, emozioni e riflessioni di ognuno degli apostoli effigiati.

La mostra è ad ingresso gratuito, e sarà inaugurata venerdì 29 aprile alle ore 17. Sarà aperta il venerdì dalle 10 alle 17.30 e il sabato dalle 10 alle 16.
Durante gli orari di apertura i volontari della Fondazione saranno disponibili per l’accoglienza, inoltre sarà possibile richiedere una visita guidata per gruppi.
E’ necessario essere in possesso di mascherina.
Per informazioni telefono e WhatsApp: 342/1820111 oppure via e-mail: [email protected]

La mostra è stata presentata in sala Arazzi dall’assessore ai Rapporti con Unesco Francesca Toffali. Sono intervenuti il presidente Fondazione Verona Minor Hierusalem don Maurizio Viviani, il parroco di Santa Maria in Organo don Romano Gaburro, la direttrice Fondazione Verona Minor Hierusalem Paola Tessitore, per l’Unione Italiana dei ciechi e ipovedenti Anna Cancellieri, il presidente Ente Nazionale Sordi Dario Sparapan, il Vicario alla Cultura monsignor Martino Signoretto, l’artista Antonio Amodio e il curatore Davide Adami.

Verona Minor Hierusalem è una realtà ormai consolidata nella nostra città, che offre visite turistiche qualificate all’interno di parte del patrimonio artistico e religioso della città – ha detto l’assessore Toffali -. E questa mostra permetterà di valorizzare ulteriormente la chiesa di Santa Maria in Organo grazie alla sua multisensorialità. Quando abbiamo visto gli alberi abbattuti dal maltempo, abbiamo sempre sperato che trovassero nuova vita, questa è una soluzione di grande valore”.

Ringrazio tutte le persone che si sono adoperate alla realizzazione di questa mostra – ha sottolineato don Viviani -. Rappresenta totalmente le finalità di Verona Minor Hierusalem, impegnata dalla sua nascita nella valorizzazione del patrimonio artistico e nella valorizzazione della spiritualità di tutti coloro che beneficiano del suo prezioso servizio culturale.

La mostra si svolge in uno spazio assolutamente suggestivo – ha affermato il curatore Adami -. Il taglio che si è voluto dare è quello profondamente umano. L’abilità dell’artista infatti è quella di creare attraverso un corpo della pittura prima e poi con la scultura far emergere l’interiorità degli apostoli nella loro individualità”.

 
 

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