Vallo Cangrande quasi del tutto liberato dai rifiuti accumulati

 
 

Un sentiero stretto e impervio a ridosso delle Mura, in zona demaniale, nel Vallo Cangrande, interamente ricoperto da immondizia e rifiuti di vario genere tra oggetti anche molto datati, vecchi contenitori di plastica, tessili e brandelli di vestiti, carta. È questo ciò che questa mattina per la seconda volta si è presentato davanti ai volontari di Legambiente, Cittadinanzattiva e Comitato per il Verde all’opera per liberare l’area. Le operazioni, iniziate alle 9, hanno visto la partecipazione di una quarantina di volontari e residenti della zona e la collaborazione di Amia, intervenuta con tre operatori, un mezzo compattatore e un furgone 4X4 grazie al quale è stato possibile raggiungere il punto di accumulo per stipare i sacchi di immondizia fatti dai volontari e portarli meccanicamente a valle.

A fine giornata, i chili di immondizia raccolta sono stati 2.604: oltre due tonnellate e mezzo cui si aggiunge la tonnellata e mezza raccolta durante la prima giornata di pulizia che si è svolta due settimane fa. Il lavoro ora è quasi del tutto compiuto. All’origine dell’accumulo abnorme di rifiuti che si protrae presumibilmente da oltre tre anni – e che in più episodi è stato anche dato in piccolissime porzioni alle fiamme – ci sarebbero una o più persone accumulatrici seriali di oggetti e rifiuti. Un fronte questo su cui sono allertati anche i Servizi Sociali.

“Tutto è partito grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, che ringraziamo. Ci troviamo infatti in una zona demaniale e dunque non coperta dai servizi e dai controlli territoriali dell’Amia. È chiaro però che siamo volentieri a disposizione e in prima linea con i volontari e le associazioni per sanare quanto prima la situazione e restituire alla natura questa porzione di bosco urbano”, riflette il presidente dell’Amia Roberto Bechis, ieri al lavoro con Martina Redivo, consigliera CdA Amia, Chiara Martinelli presidente di Legambiente, volontari e operatori Amia.

L’anomalo accumulo di sacchi in un’area nascosta, piuttosto impervia e fuori i sentieri battuti, era stato oggetto di un sopralluogo il mese scorso al quale avevano partecipato, oltre all’ispettore di zona di Amia, il direttore Ennio Cozzolotto e il consigliere del CdA Francesco Premi. Uno step indispensabile, volto ad accertare che tra i rifiuti accumulati non ci fosse materiale pericoloso.

 
 

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