Truffata un’anziana per una finta fuga di gas

 
 

Due truffe nell’arco di un’ora, entrambe perpetrate nei confronti di donne anziane e tutte commesse mediante la tipica scusa della fuga di gas.

A subire danno economico solo una delle due, fortunatamente, ma il valore della merce asportata, questa volta, è davvero ingente: la stima è di circa 250.000 euro. La sessantasettenne è stata derubata mentre si trovava all’interno della sua abitazione in via Zamboni. Ascoltata dalla agenti delle Volanti della Questura, che hanno raccolto la denuncia, la donna ha testimoniato di aver sentito suonare il campanello di casa e di aver fatto entrare, senza indugio, un uomo che, con fare molto gentile, affermava di dover controllare l’abitazione a causa di alcune perdite di gas accertate, provenienti dagli appartamenti di quel condominio.

La signora, spaventata dal pericolo prospettatole, ha seguito ogni direttiva impartita da quel “tecnico”, che “tecnico” non era, tra cui quella di raccogliere tutti i gioielli all’interno del frigorifero per evitare che, a contatto con il gas, questi subissero danni. È stato proprio con tale scusa che il malvivente è riuscito a raggruppare in unico luogo i beni di valore per poi, con l’aiuto di un complice, appropriarsene. Durante le fantomatiche verifiche, infatti, un altro sconosciuto, con addosso una targhetta con su scritto “Polizia Municipale”, si è presentato alla porta e, fingendo di essere un collega dell’uomo già all’interno, ha distratto l’anziana consigliandole di aprire le finestre in tutte le stanze della casa. La donna, proprio in questo frangente, non si è accorta che i due malfattori, nel frattempo, si erano allontanati con tutti i suoi beni.

Solo dopo essersi resa conto che entrambi si erano dileguati senza avvisarla, la sessantasettenne ha iniziato ad insospettirsi e si è diretta immediatamente verso il frigorifero dentro il quale, ormai, non era più presente alcun gioiello. Una volta preso coscienza della truffa, B.R. ha contattato la Polizia che, ad una prima stima, ha valutato un ammanco di beni del valore compreso tra i 200.000 e i 250.000 euro.

Mentre questa truffa si consumava, quasi contemporaneamente a San Michele, in via Zenati, un altro malintenzionato utilizzava la scusa della fuga di gas per convincere una 79enne ad aprirgli la porta di casa. In questa occasione, fortunatamente, la donna si è accorta che qualcosa non andava: ad insospettirla il tesserino velocemente mostrato dall’uomo, recante una foto che non corrispondeva affatto ai lineamenti dell’intruso. Diffidente rispetto alle affermazioni di quello che si era presentato, anche in tale circostanza, come un tecnico, la donna ha deciso di chiedere aiuto ad un vicino di casa. A questo punto il malfattore, con molta probabilità al fine di fuggire prima di essere scoperto, ha spruzzato dello spray urticante per poi dileguarsi. Fortunatamente la vittima, immediatamente soccorsa da personale sanitario e trasportata all’ospedale di Borgo Roma, ha superato le difficoltà respiratorie inizialmente riscontrate e, ricondotta in buona salute presso la sua abitazione, ha confermato di non aver subito alcun ammanco.

La Questura di Verona, che ha avviato le indagini per catturare i malfattori responsabili di questi ultimi due casi di truffa accertati, ribadisce ai cittadini di diffidare da falsi operai, tecnici o dipendenti dell’Inps, finti poliziotti, avvocati o sedicenti medici di inesistenti organizzazioni umanitarie.

 
 

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