Traffico passeggeri Febbraio: il Nord Italia vola, Verona fanalino di coda … la ruota gira.

 
 

Sono stati pubblicati i dati di traffico del mese di Febbraio 2018 da Assaeroporti (http://www.assaeroporti.com/statistiche/) e l’Italia ed in particolare il nord Italia si conferma come area più prolifica in termini di crescita passeggeri. L’incremento più importante è stato realizzato dall’aeroporto di Treviso con un spettacolare +27,2%, seguito da Bologna e Milano Malpensa con rispettivamente il 12.4 e 13.9%. Verona rimane fanalino di coda con una crescita di appena 13.000 passeggeri (+8%), decisamente lontano dagli 82.000 di Bergamo, 60.000 di Bologna e 51.000 di Treviso. Importante anche notare che il traffico da e per destinazioni internazionali per tutti gli aeroporti del nord cresce in modo deciso, eccetto Verona che incrementa il volume di questa importante componente di traffico di appena 3.000 passeggeri.

Febbraio 2018 – Traffico Passeggeri Principali Scali nord Italia

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Tutto ciò conferma la nostra analisi sul Catullo, del suo lento ridimensionamento messo in atto da SAVE.

Sta diventando sempre più scalo low cost con traffico domestico come componente prevalente. Per quanto riguarda l’aeroporto di Brescia Montichiari, per il mese di Febbraio fa segnare un imbarazzante -4.1%, che in termini di volume significa che lo scalo ha gestito appena 532 passeggeri, e rispetto al 2017 sono addirittura diminuiti di 107 unità!

La media nazionale in termini di crescita è stata del 6.8% in Febbraio, e subisce l’impatto negativo di una crescita al di sotto della media del sistema aeroportuale di Roma, che ha realizzato un incremento di appena il 3%. Roma subisce più di tutto il settore la crisi Alitalia che ha messo a terra già da Marzo 2017 più di 30 velivoli di breve raggio.

Febbraio 2018 – Traffico Merci Principali Scali nord Italia

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Ancora più negativa la situazione a Brescia con i dati sulle merci che complessivamente fa segnare un -2.9% a Febbraio con appena 163 tonnellate di merci avio. La situazione di Brescia-Montichiari ha raggiunto ormai livelli di drammaticità e una soluzione non si vede all’orizzonte.

Tanto clamore per il nuovo volo per Hong Kong via Baku inaugurato in marzo del 2017, ora non opera più da metà dicembre e non è chiaro se riprenderà ad operare. Il cavallo di battaglia del contratto con Poste Italiane va a ridursi sempre di più con i voli che sono passati da 8 a 4 per notte.

Chiediamo ai presidenti Arena e Riello cosa sta succedendo a Brescia? Possibile che SAVE, tanto capace a fare annunci, non sia riuscita a dare una strategia di sviluppo ad uno scalo ubicato in una delle aree più ricche e produttive d’Europa ?

Purtroppo siamo alle solite e tutto ciò che è emerso dalla nostra inchiesta si conferma: SAVE incapace di fare investimenti, e soprattutto dare un ruolo in funzione delle esigenze del territorio allo scalo Monteclarense, resta in società e deprime ulteriormente gli scali.

Rien ne va plus, les jeux sont faits?

 

 
 
33 anni, parte di questi trascorsi inutilmente nel tentativo di scrivere una biografia seria e sensata. Forse questa è la volta buona (lo dico sempre!). Italiano e veronese, amante della comunicazione con ogni mezzo e a (quasi) ogni costo. Hellas Verona nelle arterie, musica jazz e le parole di un caro amico al momento giusto. Con la famiglia di VeronaNews per dare il meglio di me alla città che più amo al mondo.

1 COMMENTO

  1. Il silenzio delle Istituzioni veronesi e bresciane lascia perplessi, quasi si stesse aspettando l’epilogo. Non si è ancora compreso che il tempo è tiranno, specialmente in tema aeronautico ed infrastrutturale. Quanti anni ci vorranno per recuperare il terreno perduto , sia in ambito commerciale( recupero e sviluppo collegamenti) che di rinnovo ed adeguamento delle strutture di volo, airside e landside. Manca la visione strategica e questo è un problema culturale dei veronesi se escludiamo i vari Gozzi, Zanotto, Gonella, Tomelleri ecc. Sono 50 anni che Verona vive di rendita . Non vedo più Padri Nobili in grado di progettare e realizzare un futuro ambizioso. Siamo nel minimalismo più deprimente che frustra gli spunti innovativi in ogni ambito, dall’architettura alle comunicazioni, all’urbanistica, alla geopolitica. La storia corre mentre la politica nostrana si impantana dapprima negli interessi di bottega per poi decidere non il meglio ma il male minore. Ahimè, ahinoi,.!!!

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